[07/03/2008] Energia

A Cuba si discute della farsa del profitto dei biocarburanti

LIVORNO. Mille esperti ed economisti provenienti da 55 Paesi sono riuniti all’Avana, la capitale di Cuba, per discutere di biocarburanti. La patria di Fidel Castro, il primo autorevole critico dei biocarburanti che ha innescato quella che poi è diventata una valanga di critiche, discute da mercoledì sul tema “Biocarburanti: sviluppo, contributo o farsa del profitto?" e della necessità di realizzare in America latina una nuova istituzione finanziaria, indipendente dal sistema finanziario straniero. Si sente il peso della dollarizzazione di molte economie e delle recenti tensioni, culminate con i rumori di guerra tra Colombia, Venezuela ed Equador e con relative rotture diplomatiche alle quali si è aggiunto anche il Nicaragua, che presentano un quadro sempre più preoccupante nel quale il blocco “bolivarista” si oppone all’influenza Usa anche attraverso l’uso dell’arma energetica.

L’incontro cubano non si nasconde l’obiettivo di cercare alternative ai problemi esistenti, in particolare per i Paesi poveri, di fronte alla globalizzazione ed i biocarburanti sono probabilmente una “scusa” per mettere in evidenza storture che da questa parte del mondo non riusciamo a vedere bene, soprattutto quando si parla di carenza di cibo e di povertà anche energetica.

Intanto, un altro Paese comunista che di globalizzazione prospera, la Cina, nel 2007 aveva già proibito la produzione di etanolo da cereali per assicurare un offerta alimentare sufficiente. Ma oggi l’Assemblea popolare nazionale (Apn, il parlamento cinese) ha annunciato che la regione autonoma del Guangxi, nel sud-ovest del Paese, da aprile sostituirà in tutte le stazioni di servizio benzina e gasolio con il bioetanolo.
«Otto Altre province e regioni hanno cominciato a sviluppare combustibili a base di etanolo, ma il Guangxi sarà la prima a produrre commercialmente biocarburante realizzato con la manioca e non con i cereali - ha detto il vicepresidente della regione intervenendo all’undicesima sessione dell’Apn in corso a Pechino - Il Guangxi produce ogni anno almeno 6 milioni di tonnellate di manioca, oltre il 60% della produzione cinese, e nel dicembre scorso la regione ha inaugurato il suo primo impianto di produzione di biocombustibili ad etanolo a Beihai, con una capacità di produzione annua di 200 mila tonnellate».

L’etanolo prodotto con la manioca permetterà di ridurre le emissioni di gas serra e di alleggerire la pressione sull’offerta energetica cinese, tanto che il governo di Pechino pensa ad una produzione di biodisel di 200 mila tonnellate nel 2010 e di raggiungere i 2 milioni di tonnellate nel 2020. Chissà, manioca o meno, cosa ne pensano i compagni cubani?


Torna all'archivio