[06/03/2008] Parchi

Lula non ha fermato davvero la deforestazione in Amazzonia

LIVORNO. Per Greenpeace il presidente brasiliano Ignacio Lula da Silva (Nella foto) è stato troppo ottimista nel suo intervento al summit mondiale sul clima di Bali quando ha presentato i risultati ottenuti nella lotta alla deforestazione in Brasile che dimostravano una diminuzione percentuale del taglio della foresta amazzonica.

L’associazione ha presentato stamattina a San Paolo, in una conferenza stampa internazionale, il rapporto “Tha lions wakes up” che sbugiarda Lula, accusato di fornire dati tranquillizzanti mentre migliaia di ettari di Amazzonia andavano in fumo e contiene pesanti accuse di inadeguatezza del governo brasiliano nel fermare la deforestazione in Amazzonia.

«Durante il suo primo anno di governo, da agosto 2003 a luglio 2004, un’area di foresta pari a 300 Km2 è stata tagliata a raso. Si tratta del secondo picco di deforestazione mai raggiunto negli ultimi 10 anni». Nel rapporto vengono presentati dei dati che dimostrerebbero come nel corso del 2007 la deforestazione della foresta amazzonica sia aumentata sensibilmente e che sarebbe quindi fallito l’ambizioso “Action Plan for the Prevention and Control of Deforestation in the Legal Amazon Region avviato (e pubblicizzato in ogni occasione) dal presidente Lula nel 2004 con il coinvolgimento di 13 ministri non è stato efficace come la comunità internazionale si sarebbe aspettata. Greenpeace accusa il governo Lula di essere stato incapace di portare a termine una politica efficace a protezione del più straordinario polmone verde del pianeta.


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