[06/03/2008] Energia

Eolico, non esistono limiti tecnici per connessioni impianti-rete

LIVORNO. Terna, Anev e Aper vogliono sfatare un mito: ovvero che lo sviluppo dell’eolico in Italia sia limitato da motivi tecnici relativi alle connessioni degli impianti alla rete di trasmissione nazionale. Non è vero e infatti la stessa Terna, in quanto gestore di rete, sottolinea in un comunicato congiunto che «ha l’obbligo di connettere tutti i soggetti che ne facciano richiesta».

Tale precisazione – spiegano Terna, Anev e Aper - si rende necessaria anche a seguito delle molteplici segnalazioni, da parte delle associazioni di produttori di energia rinnovabile, in merito alle mancate o ritardate autorizzazioni per la realizzazione di nuovi impianti eolici giustificate ricorrendo a presunti problemi di sicurezza della rete elettrica di trasmissione.

Terna sottolinea che «in nessuna parte del territorio nazionale, così come in Sardegna e in Sicilia, esistono limitazioni alla potenza installabile per l’eolico, e che tale posizione Terna ha dichiarato in tutte le sedi. Occorre tuttavia ribadire che la crescita dell’eolico prevista nei prossimi anni rende quanto mai necessario accelerare lo sviluppo della rete, e che è pertanto essenziale che le amministrazioni nazionali e regionali rilascino quanto prima le autorizzazioni necessarie per la costruzione dei nuovi elettrodotti».

«A tal riguardo – spiegano i tre soggetti - va sottolineato che Terna ha previsto nel periodo 2008-2012 investimenti per 3,1 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi di euro, pari al 40% del totale, destinati a importanti interventi di sviluppo sulla rete per nuovi collegamenti con la Sicilia e la Sardegna e il potenziamento della rete elettrica nel sud Italia, finalizzati anche alla connessione di nuovi impianti eolici».

Terna, Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento) e Aper (Associazione per le energie rinnovabili ) ribadiscono infine «l’importanza dello sviluppo della rete anche al fine di consentire il rispetto degli obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili sottoscritti dal Governo italiano fino al raggiungimento dell’attuale obiettivo della Direttiva Comunitaria 2001/77/CE».

Come si evince anche da questa notizia, i problemi in Italia per l’eolico non finiscono mai. E quando non se ne trova abbastanza, qualcuno se ne inventa di nuovi. Non bastano infatti le battaglie quotidiane di quanti si schierano contro le pale perché sono brutte, ma ci si mettono come sappiamo bene anche molte istituzioni, pronte a fare grandi dichiarazioni sulla necessità di spingere sulle rinnovabili, per poi porre freni incredibili a livello burocratico. L’eolico non è la sola vittima di questo sistema, lo stesso vale per il solare e per le biomasse. Così si assiste al paradosso dei divieti assoluti (vedi Volterra per l’eolico) ai progetti che passano con una determina dirigenziale come nel caso della centrale a biomassa di Piombino…

Torna all'archivio