[05/03/2008] Rifiuti

Raee, il decreto sul ritiro 1 a 1 slitta a maggio

LIVORNO. Il 20 febbraio greenreport ha pubblicato un articolo dove si indicava la data del 29 dello stesso mese quale nuova deadline per i Raee. Paolo Colombo (Nella foto), direttore generale di Ecolamp, Consorzio per il recupero e lo smaltimento di apparecchiature di illuminazione, ricordava in quel pezzo che: «Dopo un iter legislativo ricco di sorprese, nel mese di gennaio 2008, il Sistema Raee è partito ufficialmente anche in Italia. Con l´inizio dell´anno la gestione dei Raee è passata dai Comuni ai Produttori di Aee, organizzati in Sistemi collettivi o consorzi. Tutto si avvia verso la completa operatività, ma si attende ancora il Decreto con le necessarie semplificazioni normative per consentire alla distribuzione di adempiere all´obbligo del ritiro 1 contro 1 dei rifiuti elettrici ed elettronici al momento della vendita di analoghe apparecchiature». Quel decreto, però, ancora non c´è e allora siamo andati a chiedere proprio a Paolo Colombo che cosa sia successo.

Il Decreto legge n. 248 indica la data del 29 febbraio 2008 quale scadenza per la sua pubblicazione, con avvio operativo del ritiro 30 giorni dopo la sua entrata in vigore. Questo decreto doveva apportare le necessarie semplificazioni normative per consentire alla distribuzione di adempiere all´obbligo del ritiro 1 contro 1 dei rifiuti elettrici ed elettronici al momento della vendita di analoghe apparecchiature. Il 29 febbraio è passato, avete notizie del decreto?
«In seguito alla crisi politica, le ultime ipotesi da ambienti ben informati del minstero, sono che si potrebbe prevedere in maggio la data dell´emanazione del decreto ministeriale».

Che cosa accadrà ora? Quali sono i tempi?
«Per ora non accadrà nulla di nuovo l´attività di scambio 1 a 1 potrà essere attuata soltanto dopo 30 giorni dall´emanazione del decreto».

Che cosa comporta sotto tutti i punti di vista questo ulteriore rinvio?
«Il Sistema italiano di gestione dei Raee dal 1° gennaio è operativo ma restano necessari diversi decreti ministeriali di attuazione. Ad oggi, per esempio, i consumatori non hanno la possibilità di restituire sul punto vendita, al momento dell´acquisto, i loro vecchi apparecchi elettrici ed elettronici. I cittadini hanno a disposizione "solo" i centri di raccolta comunali, una soluzione spesso non comoda che richiede da tutti gli attori coinvolti una forte sensibilità ambientale».

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