[29/02/2008] Aria

Idrocarburi aromatici nell´aria, si studiano le modifiche al Codice ambientale

LIVORNO. Il processo di revisione del codice ambientale continua: il 27 febbraio 2008 il Consiglio dei ministri ha approvato in prima lettura uno schema di decreto legislativo al fine di inserire nel codice ambientale le norme in materia di idrocarburi aromatici nell’aria. Il provvedimento di modifica, licenziato dall’Esecutivo per dare attuazione alle ultime norme comunitarie, è ora all’esame delle commissioni competenti per i necessari pareri.

Il nuovo codice ambientale entrato in vigore il 13 febbraio di questo anno (dopo un iter lungo e tormentato), ha introdotto importanti modifiche ambientali ma solo relativamente a quattro parti delle sei del codice: il decreto legislativo del 16 gennaio 2008 numero 4 (pubblicato in Gazzetta ufficiale del 29 gennaio) non ha rivisitato la parte relative alle emissioni in atmosfera (ossia quella che ora è oggetto di schema di decreto legislativo) e dunque in materia di aria e quella relativa al danno ambientale (il Governo anche per questa materia sta studiando una possibile revisione).

Il nuovo codice ambientale infatti ha riscritto le disposizioni in materia di Via (Valutazione d’impatto ambientale), Vas (Valutazione ambientale strategica), Aia (Autorizzazione integrata ambientale) e ha inserito un’intera parte sui principi fondamentali del diritto ambientale. Ha poi modificato la parte relativa alla disciplina delle acque (terza parte del Codice) anche se limitatamente alla definizione di scarico delle acque, con la reintroduzione della definizione di “scarico diretto”, in modo da precludere che i rifiuti liquidi possano contaminare le acque e al regime delle autorizzazioni (con l’eliminazione del meccanismo del “silenzio assenso” nelle procedure autorizzative per gli scarichi). Infine è intervenuto con modifiche sulla parte relativa ai rifiuti (quarta).

Non tutte le norme però alla data 13 febbraio sono immediatamente esecutive: in alcuni casi infatti, dovremmo aspettare la loro attuazione (che l’attuale situazione politica non renderà facile). E’ il caso ad esempio dei criteri per l’applicazione della procedura di analisi di rischio per la caratterizzazione dei siti da sottoporre a bonifica, che dovranno essere stabiliti con decreto del ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con i ministri dello sviluppo economico e della salute entro il 30 giugno 2008.

Stando poi alla lettera della legge delega (quella che ha conferito al Governo la facoltà di elaborare il codice ambientale del 2006 e di modificarlo) i lavori di revisione dovranno essere terminati entro l’aprile di questo anno e quindi i tempi per le modifiche stanno volgendo al termine.

Ma l’attuale situazione politica, le elezioni anticipate del prossimo 13 e 14 aprile e la vaghezza dei programmi politici sui temi ambientali, molto probabilmente renderanno difficile o non possibile la completa revisione del testo unico e l’attuazione di determinate disposizioni (che ad oggi non sono immediatamente esecutive). Con la conseguenza che gli operatori del settore ambientale dovranno fare i conti ancora una volta (e non si sa per quanto) con una normativa non completa e in alcuni casi non operativa.

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