[29/02/2008] Energia

L´efficienza energetica non è una favola

Gentile redazione di Greenreport, un rapido commento sull´articolo di ieri riguardo efficienza energetica (Pietro Greco). Considerando lo spirito critico di Greenreport mi è sembrato strano che l´articolo non criticasse la favola dell´efficienza energetica. Wuppertal Institute e amanti della teoria fattore 4 o 10... ancora devono convincermi. L´Europa presenta infatti solo miglioramenti in efficienza, quindi relativa. Tuttavia in termini totali il consumo di energia e materia continuano a crescere.

Chiarissimi i risultati per la materia che si ottengono con MFA (L’Analisi dei Flussi di Materia dell’Istat). Si può investigare la dematerializzazione con un semplice calcolo TMR/GDP (Total Material Requirement/ Gross Domestic Product) scontato. Rimane ad ogni modo un problema metodologico in termini di hidden (o virtual) flows. Una metodologia alternativa potrebbe considerare l´exergia (indica la quantità di energia disponibile (o energia utilizzabile) di una trasformazione). I miglioramenti di efficienza possono infatti risultare in aumentidi consumo totale.

Su questo tema vedere Jevons Paradox o effetto rimbalzo. A parte questo, esiste poi un problema che queste questioni hanno senso solo se l´analisi è globale. Altrimenti esportiamo industrie sporche nei paesi poveri; poi possiamo gridare che l´Europa è pulita. Capisco la buona fede di Pietro Greco. Dobbiamo però stare attenti a non vendere favole. L´efficienza energetica, la produzione pulita,... ovvero questi miglioramenti tecnologici sono importanti. Tuttavia non bisogna dimenticare la dinamica espansiva dell´economia. Se il tasso di consumo di materia(o energia) cresce di più che il tasso di efficienza, a che serve l´efficienza energetica. Ovviamente queste argomentazioni sono tipiche della teoria della decrescita o dell´economia ecologica.

Federico Demaria

Risponde Pietro Greco

Penso che la lettera del signor Federico Demarca ponga problemi seri. Il rapporto tra efficienza energetica e crescita dei consumi globali è descritto dal citato paradosso di Jervons. Personalmente ritengo che l´efficienza energetica sia una condizione necessaria, ancorché non sufficiente, per la riduzione dei consumi globali. L´Europa, d´altra parte, è il continente che più di ogni altro si è avvicinato agli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Il che significa che l´aumento dell´efficienza energetica ha - per la sua parte - funzionato.Alcuni - come, mi sembra, il nostro lettore - ritengono che la riduzione dei consumi globali di energia (e di materia) vadano perseguiti attraverso un modello di decrescita dell´economia. Io penso che questa sia una prospettiva davvero difficile da realizzare con un ampio consenso democratico e in una prospettiva di sostenibilità sociale.Tanto più che, in futuro, potremmo arrivare a un altro apparente paradosso: riduzione delle emissioni di gas serra in presenza di un aumento dei consumi totali di energia e persino dell´intensità energetica, se si imporranno fonti rinnovabili e carbon free.Come si vede, la realtà delle cose è molto complessa. E non serve davvero affrontarla in maniera ideologica. Riassumendo: l´aumento dell´efficienza energetica non è una favola, ma una buona cosa. Naturalmente non è la bacchetta magica. Ma uno degli strumenti da utilizzare per rendere ecologicamente e socialmente sostenibile (io uso ancora questo termine) l´economia dell´uomo.



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