[28/02/2008] Aria

Gli Usa tentano di catturare la Co2 delle centrali a carbone con l’ammoniaca

LIVORNO. Negli Usa, Alstom, Electric power research institute (Epri) e We Energies hanno lanciato un progetto pilota che utilizza l’ammoniaca a bassa temperatura per catturare la CO2 prodotta dalle centrali elettriche a carbone. Una tecnica quindi diversa da quella dello stoccaggio di Co2 sotto terra o in corpi idrici che è in via di sperimentazione in diverse parti del mondo.

Alstom, un grande gruppo industriale francese che opera nel campo delle costruzioni meccaniche nei settori ferroviario, navale centrali elettriche e trasporto e distribuzione di energia, si occuperà della progettazione, costruzione e gestione di un sistema da 1,7 MW che cattura la CO2 di una parte dei gas di combustione provenienti dalla centrale elettrica di We Energies a Pleasant Prairie (Wisconsin), per una potenza totale di 1.224 MW.

Secondo la multinazionale francese, leader nella ricerca e sviluppo sulla cattura di CO2, «Le prove in laboratorio hanno dimostrato un potenziale di cattura di più del 90% di C02 a un costo largamente inferiore rispetto alle altre tecnologie di cattura del biossido di carbonio. La CO2 così catturata può essere venduta o stoccata in siti geologici sotterranei adattati».

Il processo utilizzerà ammoniaca a bassa temperatura per catturare la Co2 e isolarla in alta concentrazione e sotto alta pressione.

Secondo Jean-Michel Aubertin, vice presidente di Alstom Power Systems, «La fase operativa dell’installazione permetterà di raccogliere informazioni di importanza capitale per la futura commercializzazione della tecnologia di cattura della CO2. Questo test a grandezza naturale permetterà di verificare il processo su più larga scala e di valutare il suo potenziale di eliminazione della Co2 riducendo nel contempo la quantità di energia richiesta».

All’Epri spetta il compito di valutare i costi e delle prestazioni ambientali e tecniche per tutta la durata del progetto, che sarà di almeno un anno, e che sarà sostenuto, attraverso un programma di ricerca e sviluppo collaborativo da più di trenta società che gestiscono centrali elettriche a carbone negli Usa. Alla fine si capirà se è possibile l’utilizzo su scala commerciale di questo processo di cattura di CO2 nelle grandi centrali a carbone.

Per Gale Klappa, amministratore delegato della Wisconsin Energy che comprende la We Energies, il progetto pilota «è un passo cruciale per la ricerca e lo sviluppo del processo. Sviluppare una tecnologia che offre il miglior rapporto efficienza/ prezzo per catturare il biossido di carbonio resta una delle più grandi sfide ambientali del XXI secolo nel settore dell’energia. Ed è importante che ci impegniamo a partire da oggi per una soluzione tecnologica a lungo termine».

La strada del “carbone pulito” sembra ancora lunga e le tecnologie di cattura e stoccaggio che si davano per pronte all’uso sono ancora sperimentali, e ce da giurare che anche questa nuova tecnica che prevede l’uso di ammoniaca a basse temperature probabilmente solleverà non poche perplessità.

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