[27/02/2008] Consumo

La Russia chiede 174 milioni di dollari alla Norilsk Nickel per aver inquinato l’acqua della Siberia

LIVORNO. Il Servizio federale russo per il controllo dello sfruttamento delle risorse naturali (Rosprirodnadzor) ha chiesto 174 milioni di dollari tra risarcimenti danni ed interessi al gruppo Norilsk Nickel (Nornikel) per aver inquinato le risorse idriche. Un comunicato di Rosprirodnadzor spiega che «I danni e gli interessi riguardano i danni occasionati nel territorio di Krasnoiarsk (Siberia centrale)».

Norilsk Nickel è un vero e proprio gigante minerario: attraverso i suoi gruppi e consociate, opera in tutti e 5 i continenti ed è il più grande produttore mondiale di palladio e nickel ed uno dei maggiori di platino e rame.

Nelle sue miniere e impianti di trasformazione sparsi in 12 Paesi, la multinazionale produce anche cobalto, oro, argento, iridio, tellurio, selenio e rutenio.

Oleg Mitvol, il direttore aggiunto dell’agenzia statale russa per l’ambiente Rosprirodnadzor, ha intentato contro questo gigante economico mondiale un’azione giudiziaria altrettanto colossale per ottenere 5,6 milioni di dollari dalla sua compagnia energetica euro-asiatica e 174 milioni di dollari dalla compagnia Nornikel per i danni causati alle risorse acquatiche.

Eppure a leggere quanto giura la Norilsk Nickel in Russia dovrebbe essere tutto a posto, anzi secondo la leadership della multinazionale «le sue attività in materia di tutela ambientale sono un aspetto intrinseco di ogni sua attività. L’azienda si impegna a dare il suo contributo per il costante sviluppo della Russia con il suo rispetto delle esigenze della normativa in materia di tutela ambientale, l’uso razionale delle risorse naturali ed il miglioramento delle proprie attività ambientali». E la Norilsk Nickel, che è anche certificata Iso 14001, si impegna al mettere in atto «la graduale riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, con priorità in corso per il biossido di zolfo e dei rifiuti solidi; l’ulteriore riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti a carico di acqua, fiumi, laghi e mare; la costruzione di impianti di smaltimento dei rifiuti con l’obiettivo di ridurre i danni all’ambiente».

Qualcosa, nelle gelide lontananze siberiane, non deve aver funzionato nel passaggio dagli impegni agli atti concreti, Oleg Mitvol se ne è accorto ed ha presentato alla Norilsk Nickel una salatissima bolletta idrico-ambientale.

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