[26/02/2008] Consumo

Corte Ue: Parmesan sì, ma solo se vero Parmigiano Reggiano

LIVORNO. Prendiamola per quello che è, una buona notizia: «solo i formaggi recanti la denominazione d´origine protetta (Dop) possono essere venduti con la denominazione ´Parmesan´». Lo ha stabilito oggi a Lussemburgo la Corte di giustizia europea ribadendo quindi che, in base alla normativa dell´Ue, «i prodotti registrati come Dop godono di tutela contro qualsiasi ´usurpazione, imitazione o evocazione». Questo significa sostanzialmente una tutela maggiore per un prodotto tipico italiano quale è il Parmigiano Reggiano. La sentenza, tuttavia, respinge il ricorso che aveva avviato la Commissione europea contro la Germania ritenendo che non tutelasse a sufficienza la Dop Parmigiano Reggiano.

I giudici della Corte Ue affermano infatti che «uno stato membro non è tenuto ad adottare d´ufficio i provvedimenti necessari per sanzionare, nel suo territorio la violazione delle Dop provenienti da un altro stato membro». La Corte aggiunge che «gli organi di controllo cui incombe l´obbligo di assicurare il rispetto delle Dop sono quelli dello stato membro da cui proviene la Dop medesima».

«Bene la sentenza per tutelare il Parmigiano Reggiano – ha detto Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera e membro dell’esecutivo del PD, - ma non bisogna abbassare la guardia. Vigilare su tutte le contraffazioni è un passo imprescindibile per tutelare non solo consumatori e produttori, ma per preservare un comparto importantissimo del made in Italy».

«Se vogliamo che l’Italia torni forte nei mercati mondiali – ha aggiunto - , dobbiamo scommettere sull’innovazione, la ricerca, ma anche sulle risorse più tipiche del nostro Paese, quelle meno imitabili: l’arte, i paesaggi, la nostra creatività e i prodotti del territorio. Fra questi ultimi, il parmigiano reggiano, pur rappresentando uno degli elementi più caratteristici della nostra cucina e della dieta mediterranea, è fra quelli a maggior rischio contraffazione, e per questo va tutelato in tutte le sedi».

Secondo il ministro De Castro bisogna «affermare nella Ue un meccanismo di corresponsabilità e di reciprocità nella tutela di tutte le Dop da parte dei paesi membri; la modifica al regolamento deve consentire di agire quindi "ex legis". La sentenza rappresenta un precedente per eventuali altre falsificazioni di prodotti Igp e Dop».

«Il caso – ha detto De Castro - potrà fare scuola e rafforzare l´azione di tutela di tutti i nostri prodotti tipici, spesso oggetto di imitazioni perché considerati un punto di eccellenza sui mercati di tutto il mondo. L´Italia è intenzionata ad intervenire contro le aziende che non rispetteranno la sentenza, a presentare denunce e a rafforzare i controlli. La falsificazione del parmigiano avviene non solo in Germania, verso cui è scattata la procedura di infrazione da parte della Commissione, ma anche negli Usa, in Australia e in Nuova Zelanda. Il nostro non è un atteggiamento protezionistico, basterebbero che chiamassero quel formaggio in un altro modo, senza usurpare la nostra storia».

«La decisione della Corte Ue – è il commento di Pecoraro Scanio - è un primo importante passo per la tutela del Made in Italy e dei prodotti di qualità del nostro comparto agroalimentare. Ma bisogna fare di più rafforzando la tutela dei nostri marchi di qualità sia a livello europeo che a livello mondiale. Il Made in Italy è una risorsa importantissima per il nostro Paese. Per questa ragione bisogna estendere i controlli e contrastare con forza le frodi anche livello comunitario - ha concluso il ministro Pecoraro Scanio -. E´ questo il modo più efficace per ottenere la migliore protezione dei marchi di eccellenza della nostra agricoltura e per assicurare, al tempo stesso, una maggiore tutela dei consumatori».

Quello che deve secondo noi essere messo in evidenza, marchi contraffatti o no, è che la qualità di un prodotto deve essere misurata soprattutto sul suo basso impatto ambientale. Un prodotto anche Made in Italy e di marca non sostenibile equivale ad uno copiato e non vale la pena essere difeso da alcuna corte di giustizia.


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