[25/02/2008] Urbanistica

Dakar sarà la nuova Venezia africana?

LIVORNO. L’urbanizzazione spinta del Senegal sta creando una capitale mostro. Dakar soffre per l’assenza di una pianificazione capace di prevenire le minacce che vengono dalla deregulation ambientale. «C’è un deficit di pianificazione nell’agglomerato di Dakar – dice Alé Badara Sy, a capo del Progetto di sviluppo urbano Grand-Dakar - che ha aggravato le inondazioni del 2005. Abbiamo gravi minacce ambientali a Dakar».

Sy e molti specialisti ambientali ed amministratori locali senegalesi e del Burkina Faso hanno partecipato all’Ile de Gorée ad un incontro di scambio sulla "resilienza ai cambiamenti climatici nell’Africa Occidentale urbanizzata” organizzato dall’Urbanization and global environmental change (Ugec), Enda tiers monde e Unhabitat. «Inquinamento atmosferico, sfruttamento abusivo della sabbia marina, obsolescenza dei parchi industriali ed aggressione fondiaria sulle terre agricole – spiega Sy - costituiscono delle minacce ambientali che possono colpire la città di Dakar».

Nella sua comunicazione sugli impatti dei cambiamenti climatici a Dakar, Serigne Mansour Tall, un noto professore dell’università di Dakar, esperto di migrazioni e collaboratore dell’Onu, ha sottolineato che «L´assenza della dimensione pianificatrice della politica di urbanizzazione ha dato luogo a deficienze della gestione urbana di Dakar. Essenzialmente, i disastri ambientali sono legati a problemi urbani. La pianificazione urbana è scarsamente attenta alle questioni ambientali».

Dakar è tra le dieci città del mondo più minacciate dall’innalzamento del livello del mare e Tall ha anche fatto una fosca previsione: «Una avanzata del mare ridurrebbe completamente a nulla tutte le strutture economiche perché le attività economiche essenziali sono tutte sul litorale. Abbiamo interesse ad integrare le dimensioni ambientali forti come il cambiamento climatico nella pianificazione delle città».

L’incontro senegalese aveva davanti agli occhi l’esempio dell’avanzata del mare nella città di Rufisque, proprio nella regione di Dakar, che nell’estate 2007 ha ingoiato un gran tratto di costa, compresa quella dove sorgeva il cimitero. Anche la Punta di Sangomar sta sparendo dalla carta del Senegal, erosa dal maree, e anche il Delta del fiume Saloum è sempre più minacciato. Le città costiere dell’Africa occidentale sono particolarmente sensibili al cambiamento climatico che vede acuiti I suoi possibili effetti catastrofici dall’iperconcentrazione urbana e dalla mancanza di risorse.

La connessione dei fenomeni di erosione costiera con il cambiamento climatico sembra certa e le stesse autorità senegalesi evidenziano una crescita delle già elevate temperature medie di 0,74 gradi negli ultimi anni ed un aumento del numero di cicloni tropicali intensi nel nord Atlantico. Secondo Alé Babacar Sy «le collettività devono assumersi la presa in carico delle questioni ambientali, articolare i documenti di pianificazione ed armonizzare le politiche settoriali in materia di urbanizzazione, con l’appoggio del settore privato». Sy ha anche lanciato una campagna di sensibilizzazione "amener les populations à changer de comportements".



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