[22/02/2008] Energia
Il ministero sblocca 40 milioni di euro per le energie alternative
LIVORNO. Venti milioni per il solare termodinamico e altri venti per le altre energie alternative. Sono i soldi sbloccati oggi dal ministro dell’ambiente Pecoraro Scanio che ha firmato il decreto ad hoc che libera i fondi previsti dalla Finanziaria. Lo ha reso noto lo stesso ministro intervenendo alla riunione della Task force sul solare termodinamico presieduta dal premio Nobel Carlo Rubbia (Nella foto).
«Dando seguito a quanto previsto della legge Finanziaria - ha detto il ministro Pecoraro Scanio durante il suo intervento - ho firmato oggi il decreto che sblocca 20 milioni per il solare termodinamico e altri 20 milioni per le altre energie rinnovabili. Chiederò inoltre, al Ministro dello Sviluppo Economico Pierluigi Bersani la piena collaborazione per portare a termine l’iter del decreto di incentivazione per questa tecnologia amica dell’ambiente».
Nel corso della riunione Rubbia ha dichiarato che «saranno immediatamente avviate le attività di collaborazione con gli Enti di Ricerca, le imprese del settore e le amministrazioni locali per la realizzazione di una prima serie di impianti nelle regioni interessate». La task force – spiega una nota del ministero - è costituita da un pool di esperti, nazionali ed internazionali, e formulerà un piano per lo sviluppo e la diffusione di impianti solari a concentrazione nel nostro Paese. Coordinerà inoltre le attività previste dai protocolli già sottoscritti dal Ministero dell’Ambiente e le Regioni Calabria, Lazio e Puglia.
Non ci è chiaro perché il solare termodinamico meriti da solo 20 milioni di euro, quando la stessa cifra viene suddivisa tra tutte le altre fonti alternative che il ministro neppure nomina. Tra l’altro il solare termodinamico è una tecnologia molto interessante ma ancora in fase di sperimentazione. Mentre le altre sono già pronte e avrebbero un gran bisogno di ulteriori incentivi. Detto questo, lo sblocco dei fondi è di per sé una buona notizia da accogliere con soddisfazione.