[22/02/2008] Aria

Città e imprese virtuose nella rete di CN Net

LIVORNO. Le quattro città e le cinque imprese che, al summit mondiale dei ministri dell’ambiente che si conclude oggi nel Principato di Monaco, hanno fondato insieme ad Unep, Management Group dell’Onu e Costa Rica, Islanda, Norvegia e Nuova Zelanda il Climate Neutral Network (CN Net, hanno spiegato le ragioni di questo impegno concreto, rivelando buone pratiche già in corso ed impegni per il futuro. Vediamo insieme le loro dichiarazioni rilasciate a Monaco.

«La città di Arendal ha detto il sindaco Torill Rollstad Larsen – ha una grande attenzione per le minacce del cambiamento climatico e tenta di restare fedele alla nozione di “pensare globalmente, agire localmente”. Siamo impegnati in un programma ambizioso per ridurre entro il 2012, in maniera drastica, le emissioni di gas serra provenienti dalle attività di Arendal. Diventeremo ancora più climate neutral a partire dal 2008 compensando le emissioni rimanenti. Lavoriamo così anche per I grandi avvenimenti culturali in città».

«La Città di Vancouver – spiega Sam Sullivan, sindaco di una delle maggiori città del Canada – è fiera di essere riconosciuta dal CN Ne come un leader mondiale che agisce per ridurre in maniera significativa le emissioni di gas serra. Allo stesso tempo, con il nostro progetto EcoDensity e la nostra volontà di fare di Vancouver una città verde, gradevole da vivere ed accessibile, seguiamo gli approcci con i quali possiamo avere più impatti di miglioramento dalle nostre operazioni, piani di utilizzo delle terre, trasporti integrati e sostenibili, promozione delle energie rinnovabili nei distretti ed imposizione di norme di costruzione più restrittive in materia di rendimento energetico».

«A Växjö, in Svezia – spiega il responsabile dello sviluppo della città, Anders Franzén- siamo tutti molto impegnati a diventare climate neutral con una decisione del 1996 che punta a ridurre le nostre emissioni di CO2 e far di noi una città senza combustibili fossili. Grazie a diverse misure, abbiamo potuto ridurre considerevolmente le nostre emissioni, che sono oggi inferiori alla media mondiale».

David Anderson, direttore esecutivo della britannica Co-Operative Financial Services spiega che «Con l’utilizzo di energia verde, la ricerca di un miglior rendimento energetico e la compensazione di tutte le nostre emissioni di CO2 rimanenti, facciamo di tutto per ridurre il nostro impatto sull’ambiente. Però, non possiamo ignorare l’eredità che abbiamo lasciato nel corso degli anni. E’ la ragione per la quale contiamo di andare al di la della semplice carbon neutralità, compensando il 110% delle nostre emissioni ogni anno».

"Interface – dice Daniel T. Hendrix, amministratore delegato della società Usa – è felice di unirsi al Climate Neutral Network dell’Unep e di condividere le idee e le strategie per la climate neutrality. Sarà necessaria la partecipazione di molti per risolvere i problemi del cambiamento climatico e noi vogliamo fare tutto quel che possiamo per inspirare ed aiutare ad aggiungersi a noi nella nostra missione di diventare un’impresa climaticamente neutrale»

Eduardo Luppi, vicepresidente per l’innovazione di Natura, spiega che per l’azienda brasiliana «le iniziative come CN Net sono essenziali per stimolare lo scambio di idee perché i Paesi e le imprese si impegnino sempre di più nella neutralizzazione e soprattutto nella riduzione dei gas serra».

Selby Baqwa, del gruppo esecutivo di gestione, conformità e sostenibilità della sudafricana Nedbank, ha detto a Monaco che «Ci rallegriamo di lavorare con il CN Net. Nedbank si è impegnata in diversi progetti di energia sostenibile e sensibilizziamo i nostri dipendenti ed i nostri clienti sulle maniere con le quali ognuno può ridurre i suoi impatti sul riscaldamento climatico mondiale attraverso la sua impronta di carbonio».

Roy Adair, presidente della singaporese Senoko Power spiega che «Abbiamo fortemente ridotto la nostra carbon intensity del 40% pin rapporto al nostro livello degli abnni ‘90, equipaggiando le nostre centrali a ciclo combinato con le tecnologie di risparmio energetico più recenti, tra l’altro, rimpiazzando il petrolio con il gas naturale. In più, abbiamo investito più di 1,8 milioni di dollari di Singapore (1,25 milioni di dollari Usa) per sovvenzionare il National Weather Study Project, tra il 2005 e il 2007. Questo Progetto è stato avviato per sensibilizzare gli studenti di 240 scuole e licei di Singapore sul cambiamento climatico. Grazie a queste iniziative, continuiamo ad operare non solo per l’industria di produzione di energia, ma anche per il pubblico».

Torna all'archivio