[19/02/2008] Comunicati

Le foreste di Medio Oriente e Africa al centro del climate change

LIVORNO. A Khartoum in Sudan, è in corso la prima riunione congiunta della Near East Forestry Commission and the Africa Forestry and Wildlife Commission. Gli esperti che si sono dati appuntamento nella capitale sudanese tentano di elaborare una strategia per far fronte all’espansione antropica ed ai conflitti armati che distruggono la fauna e la flora, colture alimentari, vite umane. Alla riunione congiunta partecipano circa 160 tecnici, ministri, ed Ong di 50 Paesi ed esperti delle agenzie dell’Onu che discutono di come mobilitare risorse e migliorare la cooperazione internazionale nel campo della salvaguardia delle foreste e delle loro risorse.

Secondo il direttore generale aggiunto della Fao, Jan Heino, «il settore forestale, soprattutto la deforestazione nelle zone tropicali, è all’origine del 17% delle emissioni di gas serra. La gestione sostenibile delle foreste costituisce una componente essenziale della strategia mondiale per lottare contro il cambiamento climatico». Intervenendo al summit dei Paesi del Medio Oriente e dell’Africa, l’esperto forestale Pape Djibi Koné, ha sottolineato come l’importanza degli alberi sia sempre più sentita in Paesi che non dispongono di vaste aree forestali: «L’elaborazione di linee direttive per migliori pratiche forestali in zone aride e semiaride costituisce un passo in avanti significativo nella regione del Vicino Oriente».

In Africa, oltre l’80% del legno viene utilizzato per cucinare e riscaldarsi. Nel Medio Oriente la maggior parte del legname è importato, mentre il petrolio costituisce la principale fonte di energia. Secondo Heino «l’importanza delle foreste nella strategia energetica dei Paesi delle due regioni sarà oggetto di intense deliberazioni a Khartoum». Ma anche l’acqua potabile diventa sempre più rara in molte zone dell’Africa e del Medio Oriente e due sessioni della Conferenza sono dedicate al miglioramento della conservazione dell’acqua, mettendo l’accento sulla gestione corretta dei bacini idrografici, tenendo conto delle attività antropiche.

Un altro problema sono gli incendi appiccati alla boscaglia: «L’Africa rappresenta circa il 50% delle zone vittime di incendi di boscaglia. Il bisogno di gestire questi fuochi si impone sempre di più, in particolare con il rialzo delle temperature». Secondo la Fao «le prospettive per l’avvenire dell’utilizzo e la conservazione delle risorse naturali nelle due regioni dipende dall’integrazione riuscita dello sviluppo economico così come della protezione dell’ambiente».


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