[15/02/2008] Aria

In Toscana emissioni cresciute del 2,6% dal 1990 nonostante le foreste

LIVORNO. La Regione Toscana, in collaborazione con Ibimet CNR, ha realizzato l’Osservatorio Kyoto, diretto dal professor Giampiero Maracchi, uno strumento a supporto delle politiche regionali di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Grazie alle tecnologie scientifiche messe a sua disposizione, l’Osservatorio Kyoto esegue un costante monitoraggio della capacità di “sequestro” della Co2 delle foreste toscane, osservando la risposta degli ecosistemi alla variabilità climatica e producendo un bilancio annuale tra emissioni e assorbimenti.

L’Osservatorio utilizza un modello di simulazione bio-geo-chimico (BIiome-Bgc, già in funzione nell’Università del Montana) capace di simulare il flusso di carbonio, azoto e acqua all’interno degli ecosistemi. Utilizzando dati meteo, di suolo e vegetazione, il modello è in grado di stimare la capacità di assorbimento di Co2 da parte dell’ecosistema, con una risoluzione di 1 km quadrato. I ricercatori dell’Ibimet Cnr hanno calibrato e validato il modello per la Toscana, inserendo dati relativi agli ultimi 12 anni.

Anche in Toscana, secondo gli ultimi dati dell’inventario regionale delle sorgenti di emissione in aria ambiente (Irse), le emissioni sono cresciute di un +2,6% rispetto al 1990 (dati 2005): questo significa che ci separano da Kyoto oltre 3 milioni di tonnellate di Co2 in eccesso.
Sono 12,9 ogni anno i milioni di tonnellate di gas serra (anidride carbonica equivalenti) assorbiti e trasformati dagli ecosistemi toscani. E’ una riduzione che rappresenta il 35% del totale delle emissioni dell’intera regione.

Per cogliere l’obiettivo di una riduzione del 20% delle emissioni, indicato dalla Commissione Europea, la Regione Toscana con la proposta di Piano energetico Regionale 2007-2010 che dovrà essere approvata dal Consiglio regionale, prevede di investire 105 milioni di euro, da qui al 2013. Serviranno a anche a favorire la riduzione del 20% i consumi di energia, aumentare del 20% quella prodotta con fonti rinnovabili.

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