[13/02/2008] Parchi

Brutta aria per i parchi dalla Lombardia al Friuli e al Veneto

PISA. Dei rischi gravi che incombono si parchi e le aree protette della Lombardia greenreport si è già occupata. Ma vi sono anche altre regioni dove proprio in questi giorni non tira aria buona per i parchi. Il Friuli Venezia Giulia si appresta infatti a varare il nuovo Piano Territoriale Regionale che prevede per alcuni pregiatissimi territori montani anziché la istituzione di aree protette di cui peraltro si parla da tempo impianti sciistici. Sembra sia cosa fatta ormai il collegamento tra il Pian Cavallo ed il versante Veneto del Consiglio mentre altre estensioni di impianti sono previste al Col Corner, la Montagna dei Ragazzi. Così due regioni collaborano non per estendere aree protette attese da chissà quanto tempo ma per estendere quelle sciistiche che hanno sempre più bisogno di ricorrere alla neve artificiale e quindi al consumo dell’acqua.

Poco più d’un anno fa fui invitato e partecipai ad una bella iniziativa di uno dei due parchi regionali del Friuli che festeggiava il suo decennale. Due bei parchi che aspettavano anche una nuova legge regionale perché quella vecchia faceva acqua tanto che -unica o quasi in Italia- non prevedeva alcun ruolo delle province. Quella legge si è persa credo su qualche pista mentre nel Veneto per i parchi si è prontissimi a polemizzare rozzamente con Roma ma assai meno a farli funzionare in casa propria e meno ancora a istituirne di nuovi in aree famose non solo in Italia come il Consiglio. Il Veneto aspira ardentemente a diventare regione speciale ma per fare cose pessime ci riesce già al pari del Friuli che speciale lo è. Insomma per penalizzare le aree protette le due regioni possono già cooperare alla pari.

Se c’era bisogno di una conferma di quanto sia urgente riaffrontare la questione parchi sul piano nazionale Friuli e Veneto ce l’hanno data alla grande (purtroppo).

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