[12/02/2008] Parchi

A Roma si lavora per la biodiversità ed i parchi del mondo

ROMA. Si sta svolgendo a Roma, ospitata dalla Fao, l´incontro del gruppo di lavoro “Aree Protette” della Convention on Biological Diversity (Cbd), il trattato internazionale per la tutela della biodiversità adottato nel 1992 all’ Earth summit di Rio de Janeiro e sottoscritto da 190 Paesi. Il Working Group on Protected Areas (Wgpa 2), si chiuderà il 15 gennaio, e vuole essere l’occasione per discutere delle strategie di conservazione della biodiversità a livello regionale e nazionale nelle aree protette e quale sia il livello di servizi ambientali essenziali per la salvaguardia della vita sulla terra. Le aree protette del pianeta sono circa 10 mila ed occupano l’11.6% della superficie terrestre circa 19 milioni di chilometri quadrati, un’area grande più o meno come la Cina e l’India messe insieme. Il meeting di Roma giunge a conclusione di 8 simili riunioni sub-regionali sulle aree protette e vede la partecipazione di 59 tra governi, Ong e organizzazioni internazionali.

Il segretario esecutivo della Cbd, Ahmed Djoghlaf, si è rivolto ai partecipanti dicendo che «Il legame tra aree protette e sviluppo sostenibile, cambiamento climatico, servizi ambientali, riduzione della povertà ed Obiettivi del Millennio, è chiaro ed indiscutibile, un’effettiva implementazione della Convenzione per la diversità biologica e del Programme of Work on Protected Areas costituisce l’elemento centrale per raggiungere gli obiettivi della Convenzione ed 2010 biodiversity target».

Ai lavori partecipa anche la Federparchi che oggi ha organizzato un evento di presentazione dei risultati del progetto SelfPAs (Self-financing Protected Areas), volto ad individuare e sperimentare meccanismi di autofinanziamento adatti alle esigenze delle aree protette. La tavola rotonda ha inoltre affrontato il tema del “peso” delle aree protette sulla scena internazionale e della conseguente possibilità di accedere a nuovi canali di finanziamento.

Secondo Federparchi il meeting di Roma «ha già fatto segnare un risultato importante. I rappresentanti Cbd dei Paesi dell´Unione Europea si sono infatti impegnati a fare pressione presso i principali istituti bancari e finanziari mondiali, Banca Mondiale, Banca Europa di investimenti, Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, affinché includano le misure e gli interventi di conservazione della biodiversità, e quindi il lavoro svolto dai parchi, nelle proprie linee guida per la cooperazione allo sviluppo. In questo modo, le aree protette sarebbero considerate dai Paesi in via di sviluppo come uno strumento prioritario nella lotta alla povertà, aprendo nuove opportunità di collaborazione e di finanziamento. Un riconoscimento ufficiale del protagonismo dei parchi nelle politiche di cooperazione internazionale».


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