[06/02/2008] Aria

Le nanovalvole per catturare CO2 e idrogeno

LIVORNO. Un team di ricercatori dell’università canadese di Calgari ha scoperto un nuovo processo per la cattura di gas serra dall’ambiente e il per il loro stoccaggio a tempo indeterminato in contenitori molecolari. Una scoperta che potrebbe portare a tecniche di assorbimento, conservazione e trasporto di gas in maniera più sicura ed efficiente.

Per George Shimizu professore di chimica dell’Università di Calgary, «questa è una prova dell’esistenza di un nuovo sistema per immagazzinare gas, e non solo un metodo per migliorare quelli che già esistono. Siamo arrivati ad un materiale che intrappola meccanicamente gas ad alta densità senza utilizzare grandi pressioni, che richiedono speciali serbatoi di stoccaggio e generano preoccupazioni per la sicurezza».

In un articolo scritto per la rivista Nature-Materials da Cramb e George Shimizu (entrambi nella foto) viene descritta l’invenzione di queste “nanovalvole molecolari” realizzate con «l’utilizzo della ordinaria struttura cristallina di un organotrisolfonato di bario i ricercatori hanno sviluppato un´unica struttura solida che è capace di convertire una serie canali permeabili all´aria in altrettante camere a tenuta stagna. Il passaggio avviene in modo rapido e semplice ed è controllato scaldando il materiale per chiudere le nanovalvole, poi basta aggiungere acqua al materiale perché si riaprano e lascino fuoriuscire i gas intrappolati».

L’Università di Calgary ha prodotto anche un video sulla scoperta, con immagini riprese al microscopio che mostrano la “fuga” di bolle di gas imprigionati dai cristalli dopo l’introduzione di acqua

«Il processo è perfettamente controllabile – spiega Shimizu - e dato che non è necessario rompere legami chimici forti nel processo di apertura e chiusura delle nanovalvole, il materiale è completamente riciclabile e utilizzabile indefinitamente».

Il gruppo di ricerca vuole continuare a sviluppare il concetto di nano valvole per creare strutture analoghe utilizzando soatanze chimiche più leggere, come sodio e litio, in grado di catturare il più leggeri tra i gas: idrogeno e litio.

Per Cramb «Questi materiali potrebbero contribuire a far avanzare lo sviluppo di celle a combustibile a idrogeno e di filtri per la cattura e lo stoccaggio di CO2 o altre sostanze come gli ossidi di azoto emessi da operazioni industriali nell’Alberta».

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