[28/03/2006] Urbanistica

Massa, approvato il nuovo piano provinciale della caccia

MASSA. Importanti aggiornamenti per le migliaia di cacciatori apuani: è stato approvato a livello provinciale il nuovo piano Atc. Meno restrittivo e maggiormente mirato all’effettiva gestione del territorio, il nuovo regolamento presta particolare attenzione al controllo dei danni da fauna selvatica e prevede il ripopolamento del territorio con la piccola selvaggina.

Ad alta quota le prime novità: i valichi montani, fino ad oggi interessati dal divieto di caccia, vedranno lo stesso limitato esclusivamente alla selvaggina migratoria, e non anche di quella stanziale. Questa differanziazione faciliterà la gestione degli ungulati (cinghiali) ed impedirà la degenerazione della loro densità, fino ad oggi sempre eccessiva ed incompatibile con le risorse agro ambientali delle aree.

Per gli stessi motivi, il cinghiale e i suoi ritmi verranno comunque osservati: un progetto di monitoraggio mirato prevede lo studio dell’andamento della popolazione dei cinghiali della zona e l’eventuale ridimensionamento di questa al fine di mantenere costantemente la sua densità compatibile col territorio ed evitare eccessivi danni ad attività forestali ed agricole.

Nuove regole anche per la classificazione dei territori: in base alle nuove disposizioni, le zone di rispetto venatorio di superfice pari o superiore a 150 ettari costituranno a tutti gli effetti istituti di protezione della fauna selvatica, osserveranno il divieto di caccia, e potranno essere gestite dall’Atc tramite immissione di selvaggina, interventi di miglioramento ambientale e progetti mirati al controllo di animali predatori.

Tutte le altre aree saranno interessate dalla caccia programmata: il nuovo piano istituirà sul territorio provinciale sedici zone di rispetto venatorio, otto delle quali a divieto.

Sul nuovo Piano faunistico venatorio si è espressa anche Legambiente: «Ad una prima lettura questo Piano assegna molti compiti e responsabilità di gestione all´Ambito territoriale di caccia (ATC MS13) e la nostra preoccupazione è proprio questa - dichiara Matteo Tollini, responsabile regionale Aree protette e Biodiversità - Infatti la passata gestione di questo organismo, ha dimostrato di non saper impostare una caccia di tipo conservativo, senza alcuna attenzione all´equilibrio del territorio, e tanto meno ha dimostrato di saper gestire il ripopolamento basandosi invece quasi esclusivamente su selvaggina pronta caccia di provenienza estera. Ci auguriamo che il nuovo comitato di gestione dell´Atc sappia improntare la sua attività decisamente sulla qualità e l´approccio conservativo».

Torna all'archivio