[04/02/2008] Consumo

Alleanza di alluminio tra Cina e Russia

LIVORNO. Oggi, la Russian Aluminium (Uc Rusal) e la compagnia elettrica cinese China Power Investment Corporation (Cpi) hanno annunciato la creazione di una holding per la produzione di alluminio basata sullo sfruttamento di una miniera di bauxite-alluminio in Guinea, uno degli stati più poveri e politicamente instabili dell’Africa.

La Uc Rusal realizzerà insieme alla Cpi una fabbrica di alluminio con una capacità produttiva di oltre 500 mila tonnellate nella provincia cinese di Qinghai che funzionerà grazie all’energia fornita dalla centrale idroelettrica del Fiume Giallo o Huang He, ce lo chiamano i cinesi. Il comunicato congiunto emesso a Mosca precisa che «Per suo conto, Uc Rusal accorderà a Cpi il diritto di associarsi al progetto di gestione di un complesso di bauxite-alluminio di una capacità che raggiungerà 2,8 milioni di tonnellate di minerale all’anno, in Guinea».

Viene da chiedersi cosa ne sappia il debolissimo e corrotto governo di Conakry di tutto ciò e cosa ne sappia soprattutto il popolo della Guinea di questo accordo planetario sulle risorse del proprio Paese firmato a migliaia di chilometri di distanza. Quello che si sa è che la Uc Rusal, principale produttore mondiale di alluminio, deterrà il 49% del capitale della fabbrica cinese e la Cpi avrà la stessa percentuale del capitale della miniera guineana. La Guinea fornirà terra, risorsa, manovalanza a basso costo e bassissima protezione sociale.

Secondo un comunicato della Rusal, «le due società formeranno un gruppo di lavoro incaricato di procedere all’auditing di questi progetti e preparare uno studio di fattibilità. I progetti devono essere terminati nel 2009. La Cina, uno dei più grandi fornitori e consumatori mondiali d’ alluminio, offre delle prospettive eccezionali per le attività di Rusal. Il partenariato con la Cina ci permetterà di prendere parte alla modernizzazione del settore dell’alluminio in quel Paese». Magari, alla modernizzazione della Guinea russi e cinesi ci penseranno un’altra volta.



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