[04/02/2008] Parchi

Il turismo della fine del mondo si mangia il Perito Moreno

LIVORNO. Il Perito Moreno è la più grande attrattiva del parco nazionale argentino di Los Glaciares, in Patagonia, negli ultimi sette anni i turisti che lo hanno visitato sono centuplicati da 5 mila a 500 mila e le passerelle, costruite per osservare da vicino i giganteschi blocchi di ghiaccio che si staccano dal fronte del ghiacciaio per finire in acqua, si sono allungate da 1.400 metri a 4 chilometri e 300 metri. La vicina località di El Calafate, base di partenza per il Perito Moreno, in dieci anni ha visto la sua popolazione quadruplicare: da 5 mila a 20 mila abitanti, ai quali vanno aggiunte le migliaia di turisti ospitati in circa 100 alberghi.

Un’economia del “turismo della fine del mondo” (sia in senso letterario che da global warming) che ogni anno fa crescere la popolazione di questo nuovo e impensato centro turistico al ritmo di 2.700 persone all’anno, attratte anche dal fatto che la bellezza dei luoghi è garantita dal fatto che l’ex presidente argentino Néstor Kirchner e la nuova presidente, sua moglie Cristina Fernández, hanno una casa per le vacanze proprio a El Calafate. Tutte cose che riempiono di gioia gli amministratori comunali ma preoccupano non poco gli ambientalisti argentini, visto che i segni di inquinamento del lago in cui precipita il ghiacciaio sono sempre più evidenti.

«Il turista che arriva qui è una persona con un alto livello di educazione che viene ad osservare la natura, gli uccelli ed a percorrere sentieri e paesaggi – dice all’agenzia Ips Liliana Frías, dell’Asociación Civil Calafate Natural – Ora, con la scusa di allargare la tipologia dei visitatori, si cerca di attrarre un nuovo profilo di turisti con alto potere di acquisto». Per far questo si costruiscono nuovi alberghi di lusso e casinò che stanno cambiando radicalmente il volto del centro abitato e portando al collasso la rete dei servizi pubblici.

Secondo l’ambientalista «molti degli hotel sono costruiti in zone naturali e le loro acque luride sono scaricate senza il dovuto trattamento nella Bahía Redonda, nel Lago Argentino, dove tecnici dell’Asociación Calafate Natural hanno rilevato la presenza di batteri provenienti da materia fecale. Abbiamo un impianto di trattamento che è stato già abbondante superato dalla domanda e promettono di realizzarne un altro entro due anni, però intanto occorrerebbe attuare la realizzazione di piccoli impianti per il trattamento di questi reflui».

Intanto, mentre la Fundación Proteger lancia una campagna per proteggere Bahía Redonda, il municipio di El Calafate vuole costruire una specie di diga livellatrice per mantenere il livello dell’acqua del lago costante, per rendere in ogni stagione spettacolare il distacco e la caduta degli enormi blocchi di ghiaccio dal fronte del Perito Moreno e sviluppare la nautica ed altre attività ricreative anche nei periodi di diminuzione del livello dell’acqua, ma soprattutto per avvicinarsi di più con le zone alberghiere ed urbane al lago che è soggetto spesso a bruschi innalzamenti di livello.
Secondo gli ambientalisti, questo avrebbe un effetto devastante sul delicato ecosistema lacustre e sul ghiacciaio, concentrando ancor di più gli scarichi urbani ed alterando il ritmo di accrescimento e caduta in acqua del Perito Moreno ed impedendo la nidificazione di migliaia di uccelli di specie molto rare che approfittano delle zone palustri che si allargano e si creano nel periodo di “secca” del lago.

Anche nelle terre della fine del mondo si ripropone il dilemma tra la crescita del turismo che avviene a scapito degli ecosistemi e delle bellezze naturali che il turismo attraggono e di come far capire alle comunità locali (sempre meno locali e sempre più alloctone) che occorre salvaguardare i servizi ambientali che permettono di sostenere l’economia. Non a caso la Fundación Proteger ha lanciato nella Patagonia argentina una campagna informativa intitolata “Humedales sanos, gente sana", zone umide sane, gente sana.


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