[01/02/2008] Consumo

Ok del parlamento Ue alla eliminazione dei rigetti nella pesca

BRUXELLES. Il Parlamento europeo ha dato parere positivo alla comunicazione della Commissione Ue del marzo 2007 relativa alla riduzione delle catture accessorie ed alla eliminazione dei rigetti in mare nella pesca, cioè lo scarico a mare dei pesci scarso o nessun valore commerciale e sottotaglia, frutto di una pesca poco selettiva e spesso attuata con reti non attrezzature non proprio a norma.

Il Parlamento sottolinea l’urgente necessità di un intervento dell’Ue per evitare che vadano sprecate preziose risorse marine visto che il fenomeno dei rigetti rappresenta una grave minaccia per la sostenibilità degli stock ittici e, di conseguenza, per il futuro dell’industria della pesca. Gli europarlamentari approvano l’approccio graduale proposto della Commissione che prevede di conseguire gradatamente l’eliminazione dei rigetti, definendo obiettivi specifici per i singoli tipi di pesca.

La Commissione sta raccogliendo i pareri degli esperti su una serie di attività di pesca alle quali si prevede di iniziare ad applicare un divieto graduale di rigetto ed ha intenzione di elaborare una tabella di marcia, e un calendario, per l’attuazione dell’eliminazione graduale dei rigetti in tutte le principali attività di pesca commerciale europee.

«Sono lieto che il Parlamento condivida le preoccupazioni della Commissione per l’impatto prodotto dai rigetti di risorse marine e la nostra determinazione a porre gradualmente fine a tale fenomeno – ha detto Joe Borg (Nella foto), commissario europeo per la pesca e gli affari marittimi - La Commissione e il Parlamento concordano inoltre sulla necessità di elaborare soluzioni caso per caso. Il processo godrà in questo modo della piena partecipazione di tutte le parti interessate, requisito fondamentale per la sua riuscita».

La Commissione parte dal presupposto che «ogni attività di pesca è diversa dalle altre e richiede soluzioni specifiche. Saranno fissati a livello europeo gli obiettivi in materia di rigetti e i termini per il loro conseguimento, ma spetterà agli operatori stabilire le modalità più indicate per raggiungere tali obiettivi. Nel suo parere, il Parlamento sostiene la validità di un approccio basato sui risultati e volto a eliminare i rigetti nelle singole attività di pesca».

Commissione e Parlamento concordano sul fatto che la riduzione dello sforzo esercitato dalle varie attività di pesca dell’Ue sia un passo essenziale verso l’eliminazione dei rigetti, non come azione isolata, ma parte integrante di una strategia globale dell’Ue per garantire una gestione della pesca volta al rendimento massimo sostenibile.

«Dalla pubblicazione della comunicazione – spiegano a Bruxelles - nel marzo dello scorso anno, la Commissione ha condotto consultazioni approfondite con gli Stati membri e con le parti interessate sulle possibili modalità di attuazione della nuova strategia. Essa ha inoltre ricevuto il parere di cinque consigli consultivi regionali (Ccr) e del Comitato consultivo per la pesca e l’acquacoltura (Ccpa). Un elenco comprendente sei attività di pesca è stato presentato al Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (Catep) della Commissione, che formulerà entro breve un parere al riguardo. Sulla base di tale parere, la Commissione stabilirà a quali attività di pesca saranno concretamente applicati i primi divieti di rigetto. Nel contempo essa elaborerà una tabella di marcia, accompagnata da un calendario, per l’applicazione di tale approccio a tutte le principali attività di pesca commerciale europee».



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