[28/01/2008] Parchi

In Congo si mangiano gli elefanti (e i bonobo) in Kenya li contano con gli aerei

LIVORNO. L’Institut Congolais pour la Conservacion de la Nature (Iccn) ha denunciato il bracconaggio su grande scala attuato dalle popolazioni locali nel parco di Salonga, nella provincia di Equateur, nell’ovest della Repubblica democratica del Congo (Rdc). Il parco nazionale di Salonga è stato istituito nel 1970 e si estende su 3 milioni e 600 mila ettari nelle province di Equateur, Kasai Occidentale e Bandundu. Il parco ospita Bonobo (considerati i parenti più stretti del genere umano), scimpanzé, coccodrilli, ippopotami, elefanti, e alcune specie di scimmie molto rare. E’ l’ottavo parco nazionale della Rdc ed è compreso nel patrimonio mondiale dell’Unesco.

Secondo l’agenzia di stampa congolese Acp, nel corso di un incontro a Mbandaka, il capoluogo dell’Equateur, tra il governatore José Makila, l’Iccn e i suoi partner delle Ong straniere, sii è preso atto della necessità di iniziative immediate per contrastare il rischio di estinzione di numerose specie di flora e fauna del parco. Già nel settembre 2007 le Ong ambientaliste avevano denunciato la crescita del numero delle uccisioni di elefanti e eritrocebi (Erythrocebus patas, chiamati scimmie rosse) da parte dell’esercito congolese, in particolare nella zona del parco Salonga di Dekesse, nella provincia del Kasai occidentale. Il bracconaggio alimenta il mercato clandestino di carne e il traffico di zanne di elefante.

Ma per gli elefanti va un po’ meglio nel Kenya tormentato dalla guerra etnica che ha preso il via dopo i brogli elettorali. Il servizio degli animali selvatici del Kenya (Kws), da oggi e fino al 2 febbraio censirà dall’alto con 10 aerei i pachidermi dell’ecosistema Tsavo-Mkomazi, su una superficie di 40 mila km2, e con la partecipazione di associazioni come Save the Elephants, Lewa Downs Conservancy e del programma Monitoring of the Illegal Killing of Elephants (Mike) della Cites. L’area Tsavo-Mkomazi è uno dei 45 siti del programma Mike in Africa e comprende Tsavo est e Tsavo ovest, i loro dintorni e la Mkomazi Game Reserve, nel nord della Tanzania.

Si tratta di un programma lanciato nel 1997 durante la decima conferenza delle parti della Conferenza della Convenzione internazionale sul commercio delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione, ha per obiettivo il controllo della popolazione di elefanti e delle uccisioni illegali di questi pachidermi, ed è applicato in 29 Paesi africani e in 13 asiatici.

Nel 1962 nel parco del Tsavo c’erano 10.799 elefanti e 4.804 nelle vicinanze, nel 1967, la popolazione di elefanti nel parco era arrivata a 35.000. Dopo la siccità del 1970-1971 che causò la morte di 5.900 elefanti, la loro popolazione è precipitate prima a 12.000 nel 1980 e poi a 5.363 nel 1988 a causa del bracconaggio. Solo l’intensificazione dei controlli e l’inasprimento delle pene hanno permesso un recupero dopo il 1991 e il censimento aereo del 2002 ha contato 9.284 elefanti.


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