[28/01/2008] Parchi

Ambientalisti costretti ad uccidere tigre siberiana

LIVORNO. L’agenzia di stampa russa Ria Novosti da oggi la classica notizia dell’uomo che morde il cane, o meglio dell’ambientalista che morde la tigre siberiana. Nelle sterminate foreste di Primorie, nell’estremo oriente russo, era stata segnalata una rarissima tigre siberiana ferita e un gruppo di volenterosi ambientalisti si era immediatamente recato nella zona del villaggio di Dalni Kout per salvare l’esemplare di questa specie in via di estinzione, piazzando trappole speciali per catturare grande felino ed esaminare la sua ferita per poterlo curare.

La tigre, non ha gradito la visita ed oggi ha aggredito gli ecologisti che non sono stati in grado di fuggire ed hanno dovuto abbattere l’arrabbiatissimo carnivoro. L’esemplare, di quattro o cinque anni d’età, è stato subito esaminato dal personale del ministero russo delle risorse naturali ed è risultato essere ferito da almeno un mese a causa di una tagliola messa dai bracconieri: la tigre aveva strappato il laccio di acciaio che però le era rimasto intorno al collo provocando una grave ferita alla gola ed ai muscoli, tanto da non essere più in grado di mangiare e ruggire. E una tigre ferita è forse l’animale più pericoloso che si possa avere la sfortuna di incontrare.

Secondo gli esperti sentiti da Ria Novosti, la tigre non avrebbe potuto comunque sopravvivere in natura, era troppo debilitata ed anche i veterinari avrebbero difficilmente potuto fare qualcosa per salvarla. Ma il bracconaggio e l’espansione delle attività umane stanno rendendo sempre più pericolosi gli incontri con le tigri siberiane: dall’inizio del 2008 nell’estremo oriente russo si sono registrati tre attacchi all’uomo.

Un ulteriore rischio per la tigre siberiana (Panthera tigris altaica) che è iscritta nella lista rossa dell’Iucn degli animali a rischio di estinzione, non ne restano ormai più di 450 individui sparsi tra il territorio di Primorie e quello di Khabarovsk, nell’estremo oriente russo, uno spazio conteso da boscaioli, cacciatori, bracconieri e industria petrolifera.

Secondo le autorità russe almeno 10 tigri sono state uccise nel 2006 dai bracconieri a Primorie (ma sono probabilmente molte di più), le pelli di questi magnifici felini vanno a rimpinguare il mercato del lusso dei nuovi ricchi asiatici, mentre carne, ossa, artigli e interiora diventano componenti della medicina tradizionale cinese, la principale causa del bracconaggio di tigri in tutta l’Asia.


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