[24/01/2008] Rifiuti

La Revet risponde a Forza Italia: «Trasformiamo i residui della plastica in pallets»

LIVORNO. L’attività della Revet di Pontedera, l’azienda mista pubblico privata (ma non partecipata dalla Regione), che seleziona e recupera la frazione di multimateriale della raccolta differenziata proveniente da quasi tutto il territorio regionale, è finita nel mirino del capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Maurizio Dinelli, e dal vicepresidente del Consiglio stesso, Angelo Pollina.

«L´azienda - dicono i due esponenti azzurri - ha ricevuto a fine 2006 dalla Regione un contributo di 4,4 milioni di euro per costruire un impianto per la selezione e frazione di imballaggi provenienti da raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani del valore di 8,8 milioni di euro, investendo una quota di tale contributo nell´acquisto di speciali macchinari per la riconversione di tali rifiuti in eco plastica. I macchinari - aggiungono i due consiglieri di Fi - sarebbero fermi fin dall´estate scorsa a causa di un guasto, né si hanno indicazioni precise sulla ripresa della produzione, con ciò inficiando le ragioni e i motivi che hanno determinato la concessione del contributo della Regione».

Il presidente di Revet, Antonio Marrucci, non si nega al confronto: «Abbiamo avuto il finanziamento di 4,4 milioni per investimenti rendicontati di oltre 13 milioni. Con questi soldi abbiamo avviato nel novembre del 2005 l’impianto di riciclo meccanico, o meglio di estrusione, che rappresenta una forte innovazione sperimentale a carattere nazionale: dopo la selezione del multimateriale e la successiva selezione delle plastiche in base alla tipologia e al colore (che vengono inviate al Corepla e messe all’asta, ndr), con questo impianto riusciamo ad evitare di mandare all’inceneritore la parte residua di plastica sminuzzata eterogenea, che viene invece recuperata per la produzione di profilati per l’arredo urbano e pallets industriali».

Dal novembre 2005 al dicembre 2007 sono state recuperate in questo modo 3300 tonnellate di plastica che altrimenti sarebbero state incenerite, anche se a causa di problemi commerciali dalla scorsa estate tutti gli sforzi della Revet si sono indirizzati solo verso i pancali in plastica riciclata.

«Dopo un guasto che si è verificato quest’estate – spiega ancora marrucci – abbiamo deciso di sospendere la produzione dei manufatti per l’arredo urbano (pachine, fioriere ….) e di potenziare invece quella dei pallets, per la quale abbiamo molte più richieste. Solo in queste ultime settimane è stato necessario un nuovo stop dettato dall’esigenza di sostituire gli stampi per rispondere in modo più preciso alle esigenze del cliente».

La speranza è che con la nuova legge regionale sui rifiuti, che riconferma l’obbligo per tutti gli enti pubblici di acquistare almeno il 40% di prodotti con materiale riciclato, prevedendo per la prima volta delle sanzioni, sia possibile creare quel mercato anche per gli arredi urbani che è mancato in questi anni alla Revet e che ha reso la speriemntazione conveniente dal punto di vista ambientale ma non da quello economico.

Infine da parte di Marrucci una precisazione: «Non è assolutamente vero che noi raccogliamo o usiamo rifiuti industriali e tossici: noi raccogliamo solo rifiuti solidi urbani e assimilati conferiti dalle aziende socie o dalle aziende di igiene urbana clienti. Può succedere che per errato conferimento da parte dei cittadini talvolta ci si trovi dei rifiuti speciali o anche sanitari, in questo caso li separiamo e li inviamo a ditte specializzate e autorizzate della zona per il corretto smaltimento».

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