[16/01/2008] Rifiuti

D´Angelis sui rifiuti dalla Campania: «E´ un dovere civico»

LIVORNO. Il presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Regione Toscana, Erasmo D’Angelis, ha presentato stamani in aula, le posizioni del Partito Democratico in risposta alla mozione del centro destra - ´”Non un solo camion di immondizia della Campania dovrà finire nelle discariche della Toscana´” - che non vuole che la Toscana accolga una parte dei rifiuti che giacciono ancora per le strade di Napoli, per fra fronte all’emergenza nazionale cui Prodi ha richiamato i governatori regionali.

«Diciamo no alle mozioni del centrodestra perché nel dna di questa Regione c´è un grande senso civico e di solidarietà. Di fronte ad una richiesta di solidarietà non ci si sottrae, non si dice ‘me ne lavo le mani’, ma si verifica ciò che è possibile fare» ha dichiarato D’Angelis e ha continuato: «Alla fine degli anni Ottanta, quando la Toscana chiese aiuto ad altre Regioni, queste aprirono le loro discariche ai nostri rifiuti urbani. E´ per questo che oggi dobbiamo partecipare alla soluzione di un problema che riguarda l´intero Paese. Non è un ´soccorso rosso a Bassolino´, ma un aiuto concreto per migliaia di italiani che vivono una crisi ambientale e sanitaria pericolosa per la loro salute».

Ma oltre al senso di solidarietà, Erasmo D´Angelis, ha richiamato i suoi colleghi e chi protesta contro l’arrivo dei rifiuti campani, anche a quello di responsabilità, per le “colpe” che lui adduce al passato

«Di fronte agli atteggiamenti ultimativi di una parte del centrodestra e di alcuni comitati non può nemmeno essere rimosso un dato di verità e cioè che nella Campania felix trasformata in landa di veleni ci sono anche le responsabilità di una parte del mondo industriale della Toscana».

«Come diverse Regioni del Nord- continua D’Angelis- anche la Toscana ha utilizzato la Campania come pattumiera dei rifiuti tossici venduti sottobanco alla malavita. Sono 86 le inchieste della magistratura in materia di ecomafie dei rifiuti che dal 2002 al 2007 hanno portato all’arresto di 571 persone, 2148 denunciati, 529 aziende coinvolte. Indagano anche le procure di Firenze, Livorno, Lucca, Massa Carrara e Siena a dimostrazione di un coinvolgimento pesante della nostra Regione. E questo- conclude il consigliere del Pd - impone anche un obbligo etico nell´aiutare la Campania».

Senza dubbio corretto il richiamo al senso di responsabilità di D’Angelis, ma sarebbe stato più coerente se avesse anche fatto presente – quindi a se stesso- che ancora la pratica di portare i rifiuti speciali prodotti dalle imprese toscane fuori regione è del tutto in auge, per l´assoluta mancanza di impianti di trattamento e di smaltimento, di cui la nostra regione soffre. E se avesse preso un impegno concreto a fare in modo che la situazione della gestione dei rifiuti speciali - che rappresentano quantità triple rispetto agli urbani- subisse un fondamentale impulso in positivo. Perché se è vero che la responsabilità è in primo luogo da ascrivere agli imprenditori che si sono serviti della pratica dello smaltimento fuori regione, spesso anche in maniera illegale, per risparmiare sui costi, pratica che è ancora in auge, non si può però dimenticare anche la responsabilità delle istituzioni che conoscono il problema, tanto che ne hanno anche previsto una regolamentazione, attraverso il piano per gli speciali, ma che poi però hanno fatto ben poco perché si cambiasse di rotta.

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