[16/01/2008] Acqua

Il Comitato per l´acqua pubblica interviene sul "caso" fiorentino

FIRENZE. Dopo i segretari dei partiti della Sinistra arcobaleno anche il Comitato unitario Acqua pubblica di Firenze esprime soddisfazione per il rinvio del voto in Consiglio comunale sulla fusione delle società di gestione del servizio idrico integrato degli Ato2, 3 e 6. «Adesso - dichiarano dal Comitato - occorre dire no al protocollo e ripensare, a livello regionale, forme di gestione rispettose dei bacini idrografici, che tutelino l´acqua e i diritti dei cittadini anziché gli interessi economico finanziari della cordata Acea-Suez. La politica sappia essere responsabile e guardi al futuro della nostra regione e del pianeta».

Ricordiamo che quattro partiti (un terzo della maggioranza di governo) hanno liberamente e autonomamente deciso di sostenere la legge d´iniziativa popolare per la gestione pubblica dell´acqua proposta da associazioni e movimenti della società civile. Inoltre i gruppi parlamentari di Camera e Senato di Sinistra democratica, Verdi, Comunisti italiani e Rifondazione comunista si stanno adoperando per l´approvazione in tempi brevi della legge. «In queste ore - fa sapere Tommaso Fattori, del Coordinamento nazionale del Forum italiano dei movimenti dell´acqua - stiamo dialogando con le quattro segreterie nazionali dei partiti che aderiscono alla nostra Legge perché prendano una chiara posizione unitaria sulla vicenda, una posizione coerente con la loro azione parlamentare e con l´impegno che hanno assunto. Mentre il Parlamento sta discutendo una nuova legge nazionale e dopo che le camere hanno votato una moratoria su tutti i processi di privatizzazione - continua Fattori - a Firenze, Pisa, Empoli, Siena e Grosseto si tenta un´accelerazione su una vecchia strada».

Concludendo l’esponente del Movimento sottolinea «naturalmente ci rivolgiamo anche all´insieme del centro-sinistra, che nel suo programma di governo ha scritto a chiare lettere che la gestione dell´acqua deve essere inequivocabilmente pubblica». Intanto l’assessore regionale ai servizi pubblici Agostino Fragai, rispondendo indirettamente alla sinistra di Palazzo Vecchio che aveva richiamato la mancanza di una normativa regionale in materia come motivo del rinvio della ratifica dell’accordo di novembre, fa sapere che la giunta è in grado di portare la legge sui servizi pubblici in consiglio regionale entro la metà di febbraio e che il processo industriale sarà ingabbiato in un sistema a forte controllo pubblico.

Quindi in Regione senza perplessità si va avanti sulla strada tracciata: Ato unico e soggetto gestore con maggioranza pubblica. La delibera del comune di Firenze si inserisce in questo quadro secondo l’assessore Fragai che rimane perplesso rispetto alle dichiarazioni di alcuni partiti che siedono in maggioranza a Palazzo Vecchio che nel 2005 avevano votato anche un ordine del giorno in merito. Come già ricordato però, in due anni “qualcosa è cambiato” in particolare sullo scenario nazionale, e di ciò in qualche modo si deve tener conto «anche a Firenze è urgente che movimenti per l´acqua e partiti che affermano di condividere questa battaglia si incontrino - dichiara Luciano D´Antonio del Comitato unitario Acqua pubblica di Firenze - Ci rivolgiamo ai gruppi consiliari di Palazzo Vecchio e in generale a tutti i consiglieri comunali di ogni partito che sono sensibili al tema e che hanno a cuore l´acqua come bene comune non mercificabile: vediamoci al più presto - conclude D’Antonio - e facciamo in modo che lunedì prossimo il Consiglio comunale di Firenze faccia un passo avanti, non uno indietro».


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