[15/01/2008] Consumo

Materia ed energia: una lezione dalla borsa azionaria

LIVORNO. «Materie prime ed energia restano investimenti sicuri». E´ la dichiarazione (e anche il titolo) fatta da Fabrizio Pasta, direttore generale area mercati azionari di Ubs Italia, al Sole24Ore in un´intervista apparsa sabato sul quotidiano economico. Che centra questo con la sostenibilità ambientale? Testa, piedi, gambe, braccia, cuore e cervello. Tutto insomma. Stiamo parlando infatti di materia e di energia, i cui flussi sono il metabolismo del pianeta e determinano la sua sostenibilità.

Sapere dunque da voce autorevole che i settori sui quali investire sono in prospettiva "quelli legati al settore dell´energia e delle estrazioni minerarie", in quanto "offrono una crescita difensiva", è assai significativo. Significa che l´utilizzo di energia e di materia non conosce rallentamenti ad esempio. Significa che le materie prime - non essendo infinite e neppure rinnovabili - mantengono un valore che crescerà (si parla di investimenti sicuri) con la loro inevitabile e progressiva riduzione.

Significa giustappunto che stanno diminuendo, perché se invece aumentassero o restassero sempre allo stesso livello, per la più banale delle leggi del mercato, perderebbero valore. O almeno non rappresenterebbero un "investimento sicuro". E questo vale per la materia e vale per l´energia, di cui ce n´è un disperato bisogno in tutto il mondo ed è fonte (non a caso) di discussioni infinite e scontri. Pensiamo al petrolio, ma anche al carbone, al nucleare, al gas, fonti sulle quali gli esperti appunto dicono di investire perché non perderanno valore. Che per converso vuol dire che si perderanno, diraderanno e saranno sempre più preziose.

Energia e materia e i loro flussi sono dunque esattamente sullo stesso piano di valore perché sono ciò che fa andare il mondo e ne determinano anche - visto che abbiamo usato la parola metabolismo - i residui. Gli scarti, insomma, quello che alla fine del processo di trasformazione (sia di energia sia di materia) resta. E di cui bisogna occuparsi. Ed è questo il piano sul quale si combatte la guerra per la sostenibilità ambientale: ridurre progressivamente i flussi di materia e quelli di energia. Operazione complessa e difficile, ma verso cui necessariamente tendere.

Monitorare i flussi di materia - i nostri lettori più assidui forse si saranno stancati di sentire queste parole - non è quindi una quisquiglia da ambientalisti pasdaran, tant´è che neppure loro ne parlano più di tanto. E´ questione economica allo stato puro e per rendersene conto basta leggere il Sole24Ore partendo dal fondo e dare un´occhiata giornalmente alle quotazioni di rame, carbone, uranio e via dicendo. Oppure porre attenzione sulle reali motivazioni per cui scoppiano i conflitti nel mondo. Resta invece difficile capire fino in fondo se per la sostenibilità ambientale e sociale sia positivo che il mercato azionario caldeggi un investimento su energia e materia all´investitore, certo è invece che questo serva a comprendere il legame fortissimo che c´è tra economia ed ecologia. Oltre al fatto che occuparsi (come sta accadendo nel mondo oggi) di uno solo dei due corni del problema (l´energia) non basta affatto a dare soluzione alle problematiche ambientali.

Torna all'archivio