[10/01/2008] Energia

Gas e petrolio: la guerra dei tubi fa tappa in Grecia e Bulgaria

LIVORNO. L’accordo turco-americano sul gasdotto e l’oleodotto che dovrebbe collegare l’Europa ai giacimenti del Caucaso e dei Paesi che si affacciano sul Mar Caspio (del quale parlava ieri Greenreport) ha avuto una pronta risposta oggi ad Atene, dove Russia, Grecia e Bulgaria hanno sottoscritto un accordo sulla creazione di una società internazionale che metterà in piedi un progetto condotta petrolifera tra Bourgas (Bulgaria) e Alessandropolis (Grecia).

«La sottoscrizione dell’accordo- ha fatto trapelare una interessatissima Russia – apre la strada alla realizzazione del progetto, soprattutto a degli studi tecnologici ed a regolamentare le questioni finanziarie legate al cantiere dell’oleodotto».

Con questo oleodotto trans balcanico il petrolio russo, e magari dei Paesi dell’ex Urss, arriverà in Europa aggirando la Turchia che secondo i russi ha già le proprie linee petrolifere sovraccariche, mentre Ankara spinge per fare concorrenza a Mosca proprio nel trasporto di gas e petrolio verso l’Europa.

A Burgas dovrebbero arrivare attraverso il mar nero l’oleodotto Cpc potenziato che fa capo a Novorossijsk e il gasdotto South Stream che ha il suo terminale russo a Tuapse. Un ramo raggiungerà la Grecia attraverso Alessandropolus, l’altro si inoltra nella ex Jugoslavia fino a raggiungere Trieste.


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