[09/01/2008] Consumo

Ogm, in Francia vince Bové. I gollisti furiosi con Sarkozy

LIVORNO. Il progetto di legge francese sugli Ogm è stato ritirato dal governo Sarkozy prima che il Senato lo esaminasse il 15 gennaio. La cosa ha sollevato lo sconcerto tra i senatori della maggioranza di centro-destra e il giubilo di José Bové, il leader dei contadini no-global francesi.

La nuova normative sugli Ogm era stata presentata lo scorso dicembre nel Consiglio dei ministri francese e prevedeva la creazione di un’alta autorità per instaurare un regime di responsabilità e per accrescere l’informazione tra i cittadini. Ma ieri il ministro dell’ambiente, Jean Louis Borloo, ha annunciato che il progetto Ogm non verrà sottoposto ai senatori nemmeno dopo le elezioni comunali di marzo. Il provvedimento non giungerà quindi alla commissione affari economici, dove doveva essere discusso ad iniziare da oggi.

La cosa non è piaciuta affatto a Jean Bizet, relatore del provvedimento e senatore dell’Ump (il partito di Sarkozy) che ha detto che si tratta di «un ripensamento brutale e ingiustificato in rapporto all’impegno preso dal governo, nell’incontro della Grenelle de l’environnement, di far adottare un testo sugli Ogm prima del 9 febbraio 2008, data di interruzione dei lavorii parlamentari». La demagogia prevale sulla democrazia. Si inchinano davanti a José Bové ed al suo sciopero della fame, dando credito ad uno studio sommario di Greenpeace, si rinnega il Parlamento, il potere giudiziario e la conoscenza scientifica».

Al gollista brucia il fatto che Greenpeace si fosse appellata direttamente ai francesi per «interpellare i loro parlamentari perché votino una legge che garantisca la libertà e il diritto di produrre e consumare senza Ogm».

Ma Bizet non demorde e deplora «che la mancanza di coraggio politico, costante da più di 10 anni, ferma l’innovazione dell’agricoltura francese e colpisce al cuore l’economia delle conoscenza. E’ spiacevole che la Francia si isoli per la sua incoerenza mentre si appresta a prendere la presidenza dell’Unione europea. La non trasposizione, da più di 7 anni, della direttiva europea sugli Ogm rischia di costare molte decine di milioni di euro di ammenda alla Francia».

Di tutt’altro avviso José Bové che giudica «una decisione saggia» quella del governo ed ha deciso di non continuare il suo sciopero della fame contro la legge sugli Ogm.

Un altro sconfitto è Jean-Michel Lemétayer, presidente della Fédération nationale des syndicats d´exploitants agricoles, per il quale si tratta «di una ritirata del governo dopo la Grenelle de l’environnement. Nicolas Sarkozy deve sapere che, sugli Ogm in particolare, è tempo di essere trasparenti ed equi. L´agitazione politico-mediatica non deve rimpiazzare il sapere scientifico. Ed ugualmente, la demagogia non deve sostituirsi alla responsabilità politica».

I grandi esportatori agricoli premono sul ministro dell’agricoltura Michel Barnier perché riporti la legge sugli Ogm, così come è, in Parlamento, ma ieri, nel corso della sua ormai famosa prima conferenza stampa del 2008, il presidente Sarkozy si era dichiarato pronto «a ricorrere alla clausola di salvaguardia» sugli Ogm, dicendo di avere «dubbi seri» sugli organismi geneticamente modificati coltivati in Francia, a cominciare dal mais Monsanto MON 810 e ricordando che il governo francese ha sospeso, per fermarla definitivamente in seguito, la commercializzazione delle sementi MON 810 sul territorio nazionale.

Torna all'archivio