[27/12/2007] Recensioni

La recensione. Il Libro dell´ignoranza di John Lloyd e John Mitchinson

Quello che vi proponiamo è un piccolo libro divertente che svela la nostra e l’altrui ignoranza fatta di leggende scientifiche e metropolitane, errori letterari e biblici, comodi luoghi comuni, dati scientifici che scientifici non sono, un vero e proprio catalogo, come si legge in quarta di copertina, «di tutti gli errori, i fraintendimenti, le cantonate che abbiamo sempre scambiato per pura verità».

Niente esce indenne da questa divertita e divertente piccola enciclopedia degli errori compilata dai conduttori di un programma di divulgazione scientifica della Bbc, John Lloyd e John Mitchinson: geografia, zoologia, storia, scienza e cultura sono rivoltate come un calzino e se godiamo nel sapere che ad alcuni degli errori noi non crediamo più, ci vergogneremo un po’ di non aver capito quanto evidente era la realtà che avevamo proprio sotto il naso, ma ci meraviglieremo anche di come piccole storie, casualità, intricate derivazioni e giochi di parole abbiano costruito granitiche certezze che le pagine di questo libricino sbriciolano come vecchio gesso.

Ma la materia prima che riempie il libro è proprio l’ignoranza, una sostanza che in un’epoca di informazioni sovrabbondanti, di ricerche scaricate da internet, rischia di diventare ancora a più grande diffusione e della quale ognuno di noi mangia contento la sua fetta, pervasiva e nascosta come la perovskite, il materiale più diffuso sulla terra, come ci informa il Libro dell’ignoranza.

Ogni errore ha la sua breve scheda che ci libera, per qualche attimo, da quella che Stefano Bartezzaghi definiva su Repubblica «un´ignoranza "a vocazione maggioritaria", e anzi francamente egemonica, che ritiene il non sapere la prima e principale forma di libertà, un diritto umano con i controfiocchi, che viene anche rivendicato in quanto tale dagli studenti delle scuole in rivolta contro insufficienze ed esami. Non che negli altri supposti templi dell´istruzione e della cultura - dagli atenei alle case editrici - vada molto meglio: tanto per l´ortografia ci sono i correttori ortografici, per le nozioni c´è Google e Wikipedia, per le opinioni c´è il tg. Essere ignoranti è visibilmente bellissimo, e si fa qualche fatica a ricordarsi che l´ignoranza qualche risvolto negativo alla fine ce l´ha».

Insomma, questo curioso libro rappresenta un antidoto leggero all’analfabetismo di ritorno in agguato, ma anche all’ignoranza sapiente di chi mette insieme luoghi comuni e informazioni sfuse da quiz televisivo per darsi una patina di conoscenza, o di chi si specializza in un unico campo per ignorare il resto del mondo che ci insegue ad ogni pagina del Libro dell’ignoranza.

Sfogliandolo si scopre che forse non è più la religione è “l’oppio dei popoli”, che la fede in cose non dimostrate e dimostrabili riguarda anche notizie certe, provenienti da fonti sicure, magari dalla storia scritta sui libri, che per pigrizia intellettuale non abbiamo mai verificato. Nell’epoca del boom della scienza, si assiste a un nuovo tipo di fede, basata sul verosimile e non sul vero, un meccanismo di marketing dell’informazione e della credulità che conoscono molto bene dittatori e politici, plasmatori di realtà fideistiche che non amerebbero certo queste briciole di illuminante verità.

La religione, salvo alcune note che riguardano frasi e episodi derivati dalla Bibbia, sta sullo sfondo, quasi dimenticata, e le viene riservata solo una citazione illuminante di Aldous Huxley: «Uno è un grande sostenitore della religione finché non visita un paese davvero religioso. Allora diventa un grande sostenitore di fogne, macchine e salario minimo». La fede, il credere in dogmi religiosi indimostrabili scientificamente interessa poco gli autori, perché il nocciolo del libro è quello a cui crediamo di credere razionalmente, scientificamente, quello che ci hanno insegnato maestri, professori, giornalisti, storici e magari scienziati e che noi non abbiamo nessun motivo di mettere in dubbio. Almeno fin ché non abbiamo letto il Libro dell’ignoranza.

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