[21/12/2007] Rifiuti

Accordo sui rifiuti di Bagnoli a Piombino, tutti i commenti

PIOMBINO. «Un bell’esempio dell’Italia che vuole agire bene, incrociando le vocazioni e le aspirazioni dei territori». Il sindaco di Piombino Gianni Anselmi commenta a caldo la firma dell’accordo di programma quadro per gli interventi di bonifica nei siti di Piombino e Napoli, avvenuta oggi 21 dicembre a Roma nella sede del Ministero dell’Ambiente. Un primo atto concreto che darà il via ad un’operazione di vasta portata, dopo l’ampia discussione avvenuta in città e nel territorio da oltre cinque mesi.
Presenti alla firma i ministri Alfonso Pecoraro Scanio (ambiente), Luigi Bersani (sviluppo economico), Fabio Mussi (Università e Ricerca), e i rappresentanti delegati alla firma del ministero delle Infrastrutture (arch. Gaetano Fontana) e della presidenza del Consiglio dei Ministri. Per la regione Toscana l’assessore all’ambiente Annarita Bramerini e poi i Comuni interessati con il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino e il sindaco di Piombino Gianni Anselmi, Giampaolo Pioli per il Circondario della Val di Cornia, le province di Napoli e di Livorno, i presidenti delle Autorità portuali di Piombino e di Napoli, di Bagnolifutura spa.

«Piombino torna a inscrivere il proprio nome tra le vicende del paese - ha detto il sindaco – e lo fa con un’intesa portuale che apre la strada a ulteriori sviluppi di grande importanza per il territorio. Negli interventi dei ministri è stata evidenziata la positività di un’operazione basata sulla buona pratica del riuso di materiali, tutt’altro che dannosa dal punto di vista ambientale. Bersani in particolare ha parlato di Piombino e della necessità di procedere alla realizzazione del secondo accordo, sul quale inizieremo a lavorare già da gennaio. Soddisfazione anche da parte del ministro Fabio Mussi, che ha definito positivamente la partecipazione ai progetti di sperimentazione e di ricerca in materia di disinquinamento».

Il sindaco poi aggiunge: «Ora stiamo assistendo al tentativo goffo e patetico di chi ha avversato per mesi questa idea, di aggiudicarsene il merito. Vediamo che sta avvenendo da parte di alcuni ex amministratori, da parte di qualche associazione come Legambiente, da parte del Comitato No Fanghi, e da parte di qualche testata giornalistica come greenreport. Io questo accordo l’ho sempre sostenuto e ho lavorato anche per loro e ora ho il piacere di accogliere il loro sostegno in una logica di piena collaborazione istituzionale. Del resto non era il sindaco di Piombino che poteva porre questioni su urbanistica regionale. Il tentativo di impadronirsi dei miglioramenti ottenuti mi pare un modo anche poco onorevole di uscire da questa vicenda».

«La Toscana non si è tirata indietro – ha detto l’assessore regionale alla tutela ambientale Anna Rita Bramerini, delegata dal presidente Martini a firmare l’atto – ma ha ottenuto le garanzie necessarie per tutelare il suo territorio ed i suoi cittadini. Le modifiche apportate al testo garantiscono alla città di Piombino ed alla Provincia di Livorno importanti strumenti di sviluppo. Adesso si apre una nuova fase, che tutti i soggetti coinvolti devono continuare a gestire con coerenza, impegno e spirito di collaborazione per ‘dare le gambe’ a questo accordo».

Il presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà ha espresso viva soddisfazione «per un risultato di grande importanza al quale hanno voluto essere presenti ben tre ministri». Kutufà, inoltre, ha sottolineato che l’accordo «costituisce un esempio di cooperazione virtuosa fra istituzioni locali e centrali per il rilancio dei territori».
«Per l’area di Piombino l’accordo dà luogo ad investimenti statali, già finanziati, per 272 milioni di euro, un investimento pubblico storico – ha aggiunto il presidente – che apre prospettive di grande interesse per tutta l’area. Basti pensare al finanziamento della 398 per la penetrazione al porto. Entro quattro mesi sarà definito anche l’accordo per la bonifica dell’area industriale di Piombino che, oltre al risanamento ambientale, garantirà il rinnovamento degli impianti e il rafforzamento della capacità produttiva degli stabilimenti piombinesi».


Rossano Pazzagli (comitato No Fanghi): «Per me inizia una nuova fase nella quale non faranno niente. Tra poco più di un anno finisce la legislatura e a quella data nessun intervento sarà ancora realizzato. Salvo forse l’arrivo dei rifiuti. Dove sta il vantaggio per Piombino? Per me la regione ha fatto un lavoro intelligente, ovvero ha fatto una delibera a seguito di un’istruttoria tecnica, mentre invece a Piombino questa istruttoria tecnica non è mai stata fatta. Le condizioni poste dalla Regione, che in parte ha accolto le richieste del Comitato No Fanghi, sono ragionevoli e dimostrano l’inconsistenza delle precedenti versioni dell’accordo: la Regione ha rilevato cose illegittime, cose sbagliate, cose dimenticate. E il comune di Piombino avrebbe voluto firmarlo prima l’accordo, senza l’intervento della Regione. E’ evidente che o si sbagliava prima o si sbagliava ora. Comunque non cambia il giudizio complessivo da parte nostra: era e resta un’operazione sbagliata, costosa e negativa dal punto di vista ambientale.
Fortunatamente è arrivata la regione che da una parte ha almeno salvato la faccia politicamente ma di fatto ha dato il colpo di grazia all’accordo».

Sulla firma dell´Apq relativo allo spostamento dei rifiuti da Bagnoli a Piombino, Legambiente (nazionale, regionale e il circolo di Piombino) dichiara che «L´impostazione nazionale dell´operazione ha una radice irriducibilmente sbagliata. Primo perchè si dissipano risorse per far viaggiare i rifiuti; secondo perchè si portano dove ce ne sono già in esubero».

Sulla parte locale, Lucia Venturi della segreteria nazionale di Legambiente, Fausto Ferruzza della segreteria regionale e Adriano Bruschi, presidente circolo Val di Cornia, osservano che «le ragioni della soluzione strutturale da dare ai rifiuti di Piombino, alle bonifiche, all´ambientalizzazione delle fabbriche, sono state introdotte nell´accordo dalla Regione dopo che il sindaco di Piombino le aveva liquidate, anche pubblicamente, come "un problema della Lucchini". Su queste ragioni Legambiente si è spesa e non può non rivendicare il proprio ruolo propositivo proprio mentre, nei fatti, gli viene riconosciuto dal nuovo testo firmato oggi».

Alessandro Favilli segretario di Rifondazione comunista Piombino. «Credo che la soluzione trovata dal ministero sia una soluzione difficile da gestire per chi ha sostenuto l´operazione del trasferimento dei rifiuti di Bagnoli a Piombino fin dall´inizio. Di fatto la Regione Toscana con il contributo determinante di Rifondazione comunista regionale e locale, mette sotto tutela il sindaco di Piombino e l´amministrazione comunale, rimettendo al centro della vicenda ciò che fino al 19 dicembre l´amministrazione comunale si era rifiutata di discutere. E cioé le bonifiche dell´area industriale di Piombino e l´ambientalizzazione dell´industria. Il 19 dicembre il sindaco ha quindi subìto le condizioni della regione, fino a quel giorno avrebbe firmato tutt´altro. Rimane la nostra contrarietà per un´operazione nazionale penalizzante per le risorse destinate alle bonifiche, ciò non di meno pretenderemo il controllo totale su tutto ciò che la Regione ha indicato, ritenendo l´amministrazione comunale di Piombino inadeguata per ogni tipo di gestione e pericolosa».

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