[21/12/2007] Comunicati

Finanziaria 2008 e sostenibilità: l´Aper apprezza, Legambiente no

LIVORNO. «Questa Finanziaria vede la luce sotto i migliori auspici: il vero sviluppo del settore nasce infatti da una volontà condivisa tra Stato, Enti locali, comunità e soprattutto parti politiche di considerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili un irrinunciabile obiettivo di sostenibilità e di competitività industriale da perseguire con priorità e tempi certi». E’ dunque un commento positivo quello del presidente di Aper (Associazione produttori energia da fonti rinnovabili) Roberto Longo alla Finanziaria appena approvata. Una Finanziaria nella quale ci sono diverse e piuttosto attese novità, sostiene l’Aper in una nota stampa, che investiranno il settore delle rinnovabili nel corso del nuovo anno e che «mirano allo stabilizzarsi del regime degli incentivi per il futuro, alla loro differenziazione per fonte, alla definizione di regole certe per la distribuzione tra le Regioni degli obiettivi di sviluppo che a breve diverranno obbligatori per Direttiva Europea, dando garanzie sugli iter autorizzativi e di allacciamento alla rete».

Inoltre – aggiunge l’associazione -, la nuova Finanziaria darebbe nuovo slancio alla generazione di piccola taglia attribuendo tariffe incentivanti e certe agli impianti di potenza inferiore al MW. «C’è insomma da ben sperare per il 2008 – conclude Longo - anche pensando a quanto una buona legge è riuscita a fare nel 2007 per il tanto atteso decollo del fotovoltaico». Più ad ampio raggio e più critico il commento sulla Finanziaria di Legambiente che ritiene «dannose le misure per le infrastrutture e quelle sui rifiuti», mentre valuta bene il «Conto energia e la Class action».

«L’ambiente – sostiene in una nota il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, - è stato relegato in un angolino. Nessun provvedimento strutturale, nessuna misura coraggiosa che ponga la manovra 2008 in continuità e rafforzamento rispetto alla precedente».
Nello specifico – dice l’associazione ambientalista - si continua a investire su infrastrutture (ai 3,6 miliardi già inseriti nel testo del Governo per le grandi opere si sono aggiunti nel passaggio in Parlamento finanziamenti per il passante autostradale a Nord di Bologna e la nuova Autostrada Nogara-Mare Adriatico) e trasporto su gomma (i sussidi agli autotrasportatori hanno sottratto 92 milioni di Euro alla ricerca!), mentre si lasciano “a piedi” i pendolari, cancellando il piano “1000 nuovi treni pendolari” e riducendo del 20% le risorse per il servizio di trasporto ferroviario regionale rispetto al 2007.

«Gravi – dice sempre il Cigno Verde - le misure sui rifiuti: sono state approvate due proroghe per il ciclo dei rifiuti senza le quali l’Italia avrebbe finalmente imboccato la strada di una gestione più sostenibile dal 1 gennaio 2008. La prima riguarda lo stop allo smaltimento dei rifiuti indifferenziati in discarica, che sarebbe dovuta entrare in vigore dal 1 gennaio 2000. La seconda riguarda l’obbligo del passaggio da tassa a tariffa, prevista inizialmente dal 1 gennaio 1999. E’ sparito il provvedimento che prevedeva la rottamazione degli elettrodomestici a bassa efficienza per quelli di classe A».

Unica norma davvero efficace per Legambiente, il Conto Energia e cioè il nuovo sistema di incentivi per fonti rinnovabili, in continuità con la manovra 2007. E, come detto, l’introduzione della Class action, ovvero la causa di gruppo per tutelare gli interessi collettivi. «Nel suo complesso, la manovra 2008 – continua Cogliati Dezza – non racchiude nessuna strategia di ampio respiro su tematiche fondamentali come, ad esempio trasporti e rifiuti, ma anche le disposizioni per un vero risparmio energetico».



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