[20/12/2007] Energia

Firmato a Roma l´accordo tra Enel e Toscana per lo sviluppo della geotermia

FIRENZE. L’intesa sulla geotermia siglata oggi tra la Toscana e l’Enel porterà a un raddoppio dei benefici finanziari per la regione con l’impegno a distribuirli sull’intero territorio interessato - 16 Comuni con 42 mila abitanti - in modo da contribuire a un loro equilibrato sviluppo.
Anche se da più parti si ritiene ancora che la contropartita che verserà Enel sia piuttosto esigua rispetto ai reali vantaggi ottenuti, Il protocollo d’intesa “Accordo Generale sulla Geotermia”, che il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, l’amministratore delegato e direttore generale di Enel Fulvio Conti e i rappresentanti degli enti locali interessati (15 Comuni, 5 Comunità montane e le Province di Pisa, Siena e Grosseto) hanno firmato questa mattina a Roma, parte dall’unificazione al 2024 della scadenza delle concessioni ad Enel per la coltivazione geotermica in Toscana e stabilisce un dettagliato elenco di impegni che l’Enel, in quanto concessionaria, si impegna a portare avanti dal 2008 al 2024 con la fattiva collaborazione della Regione Toscana.

Tra i principali elementi del testo figurano: - lo sviluppo sostenibile della produzione, ipotizzabile con la realizzazione entro il 2011 di nuove centrali per un incremento totale di 112 Mw di potenza; - un ulteriore sviluppo di 80 Mw per arrivare all’obiettivo di 200 Mw di aumento della produzione previsti dal Piano di indirizzo energetico regionale per il 2024;

- l’applicazione in Toscana delle più moderne tecnologie del settore per ridurre le emissioni di CO2 e delle sostanze liberate dall’attività geotermica. In questo senso va anche l’impegno di Enel ad investire fino a 250 milioni di euro in ricerca e innovazione tecnologica nel campo delle rinnovabili

- la richiesta di certificazione Emas per gli impianti installati;
- la concessione di calore a costi il più possibile contenuti nelle aree geotermiche per i futuri sistemi di teleriscaldamento;
- la chiusura dell’impianto PC2 a Piancastagnaio a seguito della realizzazione delle opere impiantistiche finalizzate a un termodotto da PC3 alla zona artigianale di Casa del Corto.

Il protocollo rappresenta dunque una svolta nei rapporti tra la Toscana ed Enel: con questa firma si apre una nuova stagione di impegno comune per uno sviluppo sostenibile della geotermia, per una maggiore valorizzazione dei territori, per una più estesa collaborazione sui temi della ricerca, dell’incremento delle fonti rinnovabili, delle ricadute positive collegate all’arrivo in Toscana del gasdotto Galsi.

«Esprimo grande soddisfazione per questo accordo – commenta Martini - dalla geotermia passa un pezzo importante dell’innovazione e dello sviluppo della Toscana. Per noi significa impulso alla ricerca, maggiori rapporti con l’università e riduzione della nostra dipendenza da altre fonti energetiche».
Attualmente la geotermia rappresenta il 35% della produzione regionale di energia e il 27% del suo fabbisogno. «Questo accordo – ha detto l’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti - è una risposta positiva alle esigenze del Paese e della Toscana. Fra i nostri obiettivi c’è quello di riconoscere le esigenze dei territori, favorire “l’ambientalizzazione” degli impianti, la ricerca e l’innovazione, riducendo la nostra dipendenza da altre fonti e le emissioni in atmosfera. E’ anche un elemento positivo e di trasparenza nei rapporti tra Enel e Regione Toscana». L’azienda elettrica da qui al 2024 investirà in Toscana 250 milioni di euro in ricerca e sperimentazione di nuove tecnologie.
«Questo accordo è un risultato – ha aggiunto l’assessore regionale all’energia, Annarita Bramerini – che abbiamo colto, dopo anni di attesa, grazie alla compattezza delle amministrazioni locali interessate e al contributo dei sindacati. Con questa firma chiediamo ad Enel rapporti più stretti ed una maggiore attenzione alle istanze delle comunità locali. Da questo punto di vista è un lavoro che inizia a partire da domani stesso, mentre attendiamo i risultati degli studi sulle compatibilità ambientali che abbiamo commissionato».

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