[19/12/2007] Comunicati

Patto regionale per i servizi pubblici locali, l´Upi non lo firmerà

LIVORNO. «L’Upi Toscana non firmerà il Patto per la qualificazione dei servizi pubblici locali, perché non ne condivide l’impostazione, in modo particolare relativamente alla scelta dell’Ato unico regionale per i servizi idrici». La decisione è stata assunta dall’Assemblea generale di Upi Toscana, che ieri ha votato un ordine del giorno.

La notizia arriva attraverso una nota stampa che riporta le dichiarazioni del presidente di Upi e della Provincia di Grosseto, Lio Scheggi (Nella foto): «Oramai il Patto è diventato una cosa molto diversa da ciò che originariamente era previsto fosse, trasformandosi in un documento troppo articolato e macchinoso che non dà indirizzi chiari. Upi Toscana, in particolare, non condivide la scelta della Regione di dare vita ad un unico Ato che si occuperà di Servizio idrico integrato, e per questo non firmerà il protocollo sulla qualificazione dei Servizi pubblici locali».


Scheggi spiega poi ancora più nel dettagli la questione: «Se l’Ambito ottimale di riferimento dev’essere di dimensione regionale, riteniamo inutile creare la sovrastruttura di un’Autorità d’ambito, conservando allo stesso tempo le attuali 6 Conferenze dei sindaci con le relative strutture tecniche, quando le stesse funzioni di controllo e programmazione potrebbero essere esercitate da Giunta e Consiglio regionale. La scelta compiuta, infatti, risulta un compromesso farraginoso e poco funzionale rispetto agli obiettivi dichiarati».

«Upi Toscana – prosegue il presidente - , da parte sua, aveva fatto una proposta di buon senso che coniugava la riduzione del numero degli Ato con la rappresentatività delle comunità locali, prevedendo la realizzazione di tre Ato di Area vasta, in coerenza con la scelta che è stata fatta per gli Ato dei rifiuti. Tuttavia in una logica di collaborazione istituzionale, l’impegno delle Province toscane su questi temi proseguirà con l’obiettivo di recuperare una convergenza sui provvedimenti legislativi di settore che seguiranno all’adozione del Patto».

Ricordiamo che anche Legambiente si è detta contraria all’accorpamento degli Ato acqua, come spiegato alcuni giorni fa a greenreport da Federico Gasperini: «Non siamo d’accordo e lo abbiamo detto chiaramente anche durante il Congresso regionale di Empoli alla presenza dell’assessore ai servizi pubblici Agostino Fragai. Intendiamoci, Legambiente Toscana ha sempre dichiarato di essere favorevole a rivedere la riorganizzazione degli Ato mantenendo però fede al criterio della gestione della risorsa secondo il bacino idrografico. E’ invece nettamente contraria a accorpamenti degli Ato secondo criteri di carattere amministrativo e tanto meno secondo affinità di tipo gestionale».

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