[19/12/2007] Rifiuti

Sì delle associazioni ambientaliste al depuratore di Pratogrande

PISTOIA. Italia Nostra, Legambiente e Wwf, in ordine alle polemiche relative alla localizzazione di un nuovo impianto di depurazione in località Pratogrande (Comune di Ponte Buggianese - Pt) esprimono le seguenti considerazioni.

1. Come è noto le associazioni ambientaliste non hanno condiviso fin dall’inizio né la filosofia, né l’iter amministrativo del cosiddetto “Progetto Tubone”. Ciò nonostante oggi è doveroso prendere atto con soddisfazione che le norme a tutela del Padule e le critiche costruttive avanzate da più componenti della società civile sono state efficaci, fino a determinare una revisione del progetto. La realizzazione di un nuovo impianto di depurazione in località Pratogrande (e la conseguente rinuncia al collettore ovest) rappresenta la variante più significativa al progetto originario, che avrebbe privato il Padule di qualsiasi apporto idrico in periodo estivo. Tale modifica è in sintonia con le proposte da noi avanzate fin dal 2004 ed è pertanto pienamente condivisa.

2. Rispetto alla localizzazione dell’impianto, il sito prescelto risponde al basilare criterio di consentire l’immissione della risorsa idrica depurata nei due corsi d’acqua chiave per la sua distribuzione all’interno del bacino palustre (il Fosso della Croce e il Torrente Pescia di Pescia). L’area non è abitata, ma si trova a poche decine di metri dalla Riserva Naturale e a circa 250 metri dall’essiccatoio di Pratogrande, vale a dire in un contesto di particolare interesse storico e ambientale. Questo rende particolarmente importante l’adozione di criteri di inserimento paesaggistico dell’opera, ovvero l’adozione di soluzioni architettoniche armoniche con il contesto rurale nel quale si inserisce. Non solo ma con una somma relativamente modesta, recuperabile nell’ambito del progetto, potrà essere restaurato l’essiccatoio di Pratogrande sulla cui facciata si trova una delle lapidi che ricordano l’eccidio del Padule di Fucecchio: l’edificio infatti sta crollando nell’incuria generale. Se tali criteri saranno rispettati e l’impianto risponderà ai canoni di rendimento prescritti dal Ministero per l’Ambiente, riteniamo che a fronte di indubbie ricadute ambientali positive, l’impatto paesaggistico potrà risultare del tutto sostenibile.

3. D’altra parte l’urgenza di quest’opera ci induce a chiederne una posizione assolutamente prioritaria nella tempistica complessiva del progetto: è ovvio che le opere di compensazione debbano essere completate prima che la maggior parte delle acque della Valdinievole sia dirottata a valle del Padule. Questa è la nostra opinione ed è anche la riprova, se mai ce ne fosse stato bisogno, che le associazioni ambientaliste sono pronte anche a dire di sì ed a sostenere la realizzazione di opere necessarie. Crediamo tuttavia giusto che sia riattivato un processo partecipativo affinché tutte le parti in causa possano confrontarsi ed esprimere un parere informato.


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