[19/12/2007] Rifiuti

Raee, la volontà comune di partire il primo gennaio c´è

LIVORNO. Ultimi concitati giorni questi che ci separano dall’anno nuovo per tutto il settore che dovrà riorganizzare il sistema di raccolta dei Raee. Con il punto di vista di osservatori esterni sembra quasi impossibile che l’obiettivo dell’avvio del sistema possa raggiungersi in così poco tempo, ma i segnali che invece arrivano dai soggetti che saranno i protagonisti di questa riforma radicale del settore dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, sono del tutto tranquillizzanti.

«E’ assolutamente uno spirito positivo e costruttivo quello che accompagna i lavori di questi giorni» dice a greenreport Giorgio Arienti, direttore generale del consorzio Ecodom e presidente del centro di coordinamento.

«Il lavoro sta andando avanti, ma stiamo lavorando tranquillamente. Domani ci sarà un incontro con Anci per definire il regime transitorio e per individuare le modalità di risolvere il gap che potrebbe crearsi sul settore delle raccolte. Ma da entrambe le parti non c’è alcuna volontà di ritardare. Anche il centro di coordinamento sta lavorando senza intoppi e stiamo facendo tutti i passi istituzionali per l’avvio del sistema nei modi e nei tempi previsti. Certo non raggiungeremo in breve quello che stanno già facendo altri paesi europei che sono già in grado di raccogliere 14 chilogrammi per abitante in un anno, ma sapremo utilizzare al meglio quello che c’è».

Tra i problemi rimasti ancora da definire c’è infatti anche quello che riguarda il risarcimento da inserire nell’accordo a regime, per coprire il gap relativo ai costi di trasporto dei Raee dall’isola ecologica comunale alla piattaforma di recupero, sino ad ora sostenuti dai comuni ma che poi dovrà accollarsi il centro di coordinamento.

Ma la notizia che si è formato un secondo centro di coordinamento può creare qualche problema in più?
«L’annuncio della creazione del secondo centro di coordinamento è rientrata e questo non avrà ulteriori sviluppi, in pratica non ci sarà un secondo centro».

Anche da parte di Anci la volontà è quella di arrivare a trovare le modalità di far partire il sistema, seppur con tutte le problematicità che ancora persistono.
«Il nostro interesse è quello di fornire un servizio ai cittadini a partire dal 1° gennaio» conferma Antonio Ragonesi, responsabile del dipartimento ambiente di Anci.
«Siamo stati noi come associazione dei comuni a volere l’accordo di programma transitorio e quindi non ci sono dubbi che quell’accordo lo sottoscriveremo, nonostante che ancora molte procedure rimangono non ben definite e non siano state risolte tutte le problematiche».

Per il sistema autorizzativo delle isole ecologiche dove poi conferire questi Raee quale è stata la soluzione trovata?
«In realtà non è ancora stata trovata. Perché nel correttivo al Dlgs.152, che oggi dovrebbe essere discusso in pre-consiglio dei ministri, ancora rimane il fatto che l’area di raccolta non rientra nella fase di raccolta. Ma si prevede un decreto successivo per poter fare questa modifica. Questo determinerà il fatto che saranno soltanto due regioni a poter operare senza problemi: il Piemonte e l’Emilia Romagna. In tutte le altre dove il sistema autorizzatorio richiesto prevede che si debba fare anche la procedura di Via dovranno aspettare che si sciolga questo nodo, prima di procedere alla realizzazione delle isole ecologiche. Per questo il sistema non potrà partire in maniera omogenea, ma comunque, magari con gradualità, faremo di tutto perché si possa fornire un servizio ai cittadini».

E per quanto riguarda le problematiche relative alla fase di raccordo con il sistema di distribuzione?
«Anche da questo punto di vista ci sono ancora problemi aperti, perché per poter garantire il cosiddetto sistema uno contro uno, ovvero il ritiro dell’apparecchio elettronico vecchio a fronte dell’acquisto del nuovo, rimane da chiarire come potrà avvenire il successivo conferimento al sistema di raccolta dei comuni. Pare che nel decreto milleproroghe venga prevista una proroga per il sistema di distribuzione, ma era forse più ovvio inserire una norma che obbligava la distribuzione a fare un accordo con i comuni per poter conferire questi rifiuti ai centri di raccolta, dove direttamente non possono avere accesso, ma tramite un accordo si potevano trovare le modalità per poter ovviare anche a questo problema. Comunque domani avremo una riunione con il centro di coordinamento e l’obiettivo è quello di studiare tutte le forme per garantire che il sistema parta davvero dal 1° gennaio. La nostra volontà da questo punto di vista è assolutamente positiva».



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