[19/12/2007] Comunicati

La Vis incassa il primo sì dall´Ue, ma nella revisione del testo unico non c´è

LIVORNO. Ieri a Roma la delegazione dei 27 ministri della salute dei paesi dell’Unione europea ha approvato senza indugi, una dichiarazione d’intesa che prevede la cooperazione tra i settori che concorrono alla realizzazione di politiche di promozione della salute dei cittadini. Un processo che ha già un nome ben conosciuto agli addetti ai lavori e da chi, come l’Organizzazione mondiale della sanità a livello internazionale e l’Istituto di fisiologia del Cnr a casa nostra, cercano di integrare la salute nelle politiche di governo del territorio. Si chiama infatti Vis, valutazione di impatto sanitario e proprio riguardo a questi temi si è svolta recentemente a Pisa una riunione del gruppo di lavoro europeo affiancato dall’Oms che ha sperimentato la Vis a livello locale.

Soddisfatta la nostra ministra della Salute Livia Turco, che ha definito questa dichiarazione d’intesa come «una grande sfida, prima di tutto politica» che secondo il commissario alla salute europeo Markos Kyprianou, deve spronare adesso per «passare dall’enunciazione di principi alla realizzazione di politiche reali». Soddisfatta anche la reazione di Fabrizio Bianchi dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr, che ha coordinato assieme all’agenzia toscana della salute il gruppo di lavoro Vis a livello locale.

«E’ un ottimo segnale questo che viene dall’Europa a 27» spiega Bianchi a greenreport aggiungendo: «speriamo che a questa seguano altre buone notizie anche per quanto riguarda direttamente il nostro paese. Questo è momento favorevole per fare un ragionamento sulla Vis, nel senso di unirlo alle procedure di valutazione d’impatto ambientale secondo anche quanto sta scritto nella direttiva Vas (valutazione ambientale strategica, ndr)».

A livello europeo adesso servirà una direttiva specifica?
«Non è necessario, perché la Vis a livello europeo è già prevista e richiesta nella valutazione delle politiche nel trattato di Amsterdam»

Nel correttivo del testo unico ambientale però non è prevista?
«No, appunto speriamo che il ministro della salute predisponga al più presto strumenti locali per poter avviare sistemi di sorveglianza sul territorio che tengano integrati ambiente e salute. Noi che abbiamo fatto assieme all’agenzia toscana sulla salute la Vis su Firenze crediamo che questi strumenti vadano attivati concretamente per integrarli alle politiche di governo del territorio».



Torna all'archivio