[18/12/2007] Rifiuti

Lettera Aperta al Comitato per il No all´Inceneritore di Scarlino

FOLLONICA (Grosseto). Sabato scorso, insieme ad una trentina di pacifisti del comprensorio, ero a Vicenza, alla manifestazione contro la costruzione della nuova Base Usa "Dal Molin". Seppur fisicamente lontano, la mia attenzione era rivolta anche alle lotte del mio territorio. L´apprensione per la riuscita della manifestazione della mattinata, organizzata dal Comitato per il No all´inceneritore, e per l´incontro organizzato dal Cantiere della Sinistra Follonichese con tutti i Comitati popolari ed ambientalisti si era sciolta quando via sms mi arrivavano nella fredda Vicenza i risultati euforici della partecipazione dei cittadini alle due iniziative. Quando però, in tarda nottata, sono tornato a casa e ho trovato nella cassetta delle lettere una brutta lettera dell´amministrazione comunale, mi sono sentito come sotto una doccia fredda. La dirigente Gemma Mauri del Comune di Follonica aveva bocciato la nostra richiesta di referendum popolare sull´inceneritore.

Sul momento ho pensato alla non-competenza del Comune di Follonica sulla materia. Poi, leggendo meglio, ho capito la motivazione del rifiuto: mancava la firma di un consigliere comunale. La richiesta di referendum necessita di 11 firme su 21 consiglieri. Noi del Comitato Refendario ne avevamo raccolte solo 10 perchè pensavamo di raccogliere la 11esima, quella dell´ex diessino Nevio Baragatti, direttamente in consiglio comunale.

Poi ieri le notizie si sono rincorse nuovamente ed è parso che Baragatti non intendesse firmare finchè non avesse avuto l´assicurazione della legittimità del referendum. Il problema è proprio questo: la legittimità del referendum può essere conosciuta solo dopo che la proposta stessa di referendum ottiene le 11 firme. Infatti, al momento nessun tecnico comunale si è pronunciato sull´ammissibilità del quesito: si sono limitati a parlare solo del metodo della questione.

Quindi le paure di Baragatti potrebbero svanire solo se accettasse di firmare. La città ovviamente è ormai abituata ai voltafaccia del consigliere Baragatti (già pochi mesi fa sui fanghi di Bagnoli si era comportato in questo modo votando contro la mozione della Sinistra Follonichese che chiedeva una condanna dell´operazione) e quindi il mio invito al Comitato per il No è quello di non perdere tempo rincorrendo ancora i cambi di umore di quel consigliere.
Ormai da agosto vo dicendo che l´unica strada praticabile è quella del referendum day autogestito su più materie: Inceneritore, Fanghi, Colonia Marina, Autostrada, Darsena di Pratoranieri. Questa per me è la strada maestra per riconsegnare la sovranità ai cittadini follonichesi e cacciare l´Amministrazione Saragosa.

Ovviamente, viste le motivazioni della dirigente Gemma Mauri riportate ai consiglieri comunali, la strada della raccolta delle firme di 11 consiglieri comunali è ancora praticabile, ma se proprio dovessi dare un consiglio agli amici del Comitato per il No smetterei di creare false speranze nei cittadini e di perdere tempo inseguendo chi ormai da tempo ha scelto di stare dalla parte di Scheggi e Saragosa. In definitiva ritengo la mia presenza nel comitato referendario incompatibile con quella di Nevio Baragatti che, negando la sua firma, ha reso per ora impossibile l´indizione del referendum.

* Enrico Calossi, consigliere comunale Sinistra follonichese

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