[18/12/2007] Aria

Eruzioni vulcaniche artificiali per raffreddare il pianeta?

LIVORNO. La Russia, che sta facendo della sua espansione energetica l’elemento principale della crescita e guarda al disgelarsi dei suoi tesori artici come ad una grande possibilità di appropriarsi di risorse finora irraggiungibili, sta cercando in ogni modo di trovare soluzioni alternative ai vincoli che si profilano con gli accordi per il post-Kyoto.

Uno dei più fantasiosi viene dagli scienziati dell’Accademia russa delle scienze, una fantasia da prendere con la dovuta considerazione visto che l’Accademia è un organismo che ha mantenuto intatto il suo prestigio e il suo potere di convinzione su politici ed opinione pubblica, anche dopo la caduta del socialismo reale e la fine dell’Urss.

Yuri Israel, direttore dell´Istituto di climatologia e di ecologia mondiale, ha spiegato in una conferenza stampa che gli scienziati russi hanno messo a punto un metodo per contrastare il riscaldamento climatico basato sulle diminuzioni di temperatura provocate dalle eruzioni vulcaniche.

«Dopo le eruzioni vulcaniche – ha spiegato Israel - la temperatura diminuisce in una superficie abbastanza vasta del globo terrestre. Questo è dovuto allo scarico nell’atmosfera, ad un’altitudine di 10.000 – 16.000 metri, di minuscole particelle di aerosol. Il metodo che stiamo mettendo attualmente a punto è fondato su questa osservazione.

Secondo l’esperto dell’Accademia russa delle scienze «la polverizzazione artificiale di circa un milione di tonnellate di queste particelle nell’atmosfera terrestre permetterà di ridurre l’irraggiamento solare tra lo 0,5% e l’1% e provocherà una diminuzione tra lo 0,5 e un grado Celsius. Una parte di queste particelle si depositerà sulla terra, il che non comporta alcun rischio ecologico».

Evidentemente agli scienziati russi non interessa la discussione molto occidentale su polveri e nanopolveri, pensando alle vaste distese del più grande Paese del mondo, il possibile inquinamento aggiuntivo a terra passa in sottordine.

«Questa polverizzazione potrebbe essere realizzata a 10.000 – 14.000 metri di altezza per mezzo di aerei, questo provocherebbe risultati di riduzione più rapidamente che di altri tipi di lotta contro il riscaldamento previsti dal Protocollo di Kyoto» dice Israel. Forse nella valigia della delegazione russa a Bali c’era anche questa fantascientifica idea di seminare il cielo di polveri, visto il suo atteggiamento tra il contrario e il reticente assunto nel summit mondiale ospitato nell’iosola indonesiana.

E forse proprio per questo Yuri Israel non si sottrae ad un giudizio sul vertice dell’Unfccc: «Sfortunatamente tutte le discussioni della conferenza di Bali attorno ai metodi di lotta contro il riscaldamento globale hanno evocato la riduzione di gas serra, senza considerare altre soluzioni».

Ma secondo l’Accademia delle scienze questo procedimento aereo di eruzioni artificiali non può limitarsi alla sola vastissima Russia, ma se vuole ottenere risultati deve essere realizzato a livello internazionale.

«Non abbiamo intenzione di fare concorrenza al Protocollo di Kyoto – sottolinea Israel – Siamo convinti che i metodi di lotta contro il riscaldamento devono essere realizzati parallelamente. La loro efficacia determinerà quale sarà adottato in seguito».

Insomma, anche se la Russia ha ratificato nel 2002 il Protocollo di Kyoto, si possono evitare le “fastidiose” misure di riduzione delle emissioni, l’ammodernamento degli impianti energetici, gli obblighi di risparmio ed efficienza, basta disporre di qualche aereo e di un po’ di magica polverina similvulcanica da disseminare nei cieli già polverosi del nostro pianeta, sperando che i vulcani, quelli veri, stiano a guardare.

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