[14/12/2007] Comunicati
LIVORNO. Il ministero dell’ambiente con avviso sul proprio sito internet ha aperto le consultazioni pubbliche sulla proposta di programma operativo (Poim) “Attori, culturali, naturali e turismo”: fino al 21 gennaio potranno essere inviati i pareri per la Valutazione ambientale strategica (Vas). Le consultazioni – avviatesi dal 7 dicembre di questo anno - riguardano il Programma operativo, il rapporto ambientale e la sintesi non tecnica.
Il Poim è il piano operativo del Quadro strategico nazionale per le politiche regionali di sviluppo 2007-2008, riguarda le regioni della Calabria, Campania, Puglia e Sicilia e si pone come obiettivo quello di “ valorizzare le risorse naturali, culturali e paesaggistiche locali, trasformandole in vantaggio competitivo per aumentare l’attività anche turistica del territorio, migliorare la qualità della vita dei residenti e promuovere nuove forme di sviluppo di economia sostenibile”. Il programma è co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) ed è destinato a sostenere interventi solo nelle 4 regioni di riferimento.
E proprio perché è un programma operativo della politica di sviluppo, perché è finanziato dalla Ue,
perché prevede interventi nel settore del turismo, in aree protette e siti di Natura 2000, è sottoposto alla Vas ossia a quella valutazione relativa agli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente.
La Vas prevista dalla direttiva 41/01 e recepita dallo stato italiano a distanza di 5 anni nel testo unico ambientale nella sua parte prima (quella in fase di revisione per la seconda volta) è un vero e proprio processo fatto di fasi.
In questo caso il processo seguito è stato definito adattando alle specificità del Poim le indicazioni fornite dalle Linee guida per l’applicazione della direttiva Vas alla programmazione 2007-2013 elaborate dalle Rete delle autorità ambientali e delle Autorità di gestione della programmazione dei fondi strutturali (organo del ministero dello Sviluppo economico volto alla messa in comune di metodologie attinenti le azioni dei Fondi Strutturali comunitari).
Quindi 5 fasi: una prima di scoping e individuazione delle autorità e dei settori del pubblico da consultare, una seconda di stesura del rapporto ambientale, una terza di consultazioni, una quarta di informazione sull’iter decisionale e una quinta sull’attuazione del programma e monitoraggio. E i documenti sottoposti alla valutazione e dunque ai pareri, alle consultazioni del pubblico e degli enti interessati sono lo stesso programma, la sintesi non tecnica del programma e del rapporto ambientale e lo stesso rapporto ambientale cioè lo studio tecnico-scientifico contenente l’individuazione, la descrizione e la valutazione degli effetti significativi che il programma potrebbe avere sull’ambiente e delle possibili alternative.
Con questo percorso quindi si cerca di ricostruire un quadro ambientale integrato con gli elementi socio-economici, offrire indirizzi per l’individuazione delle linee di intervento e dei criteri di selezione, ammissibilità e priorità delle azioni e fornire un adeguato piano di monitoraggio ambientale per vagliare la totalità delle pressioni sulle diverse componenti ambientali nelle aree interessate dal programma.
Mentre per i programmi dei fondi strutturali e co-finanziati dalla Ue esistono linee guida, per gli altri piani - come per esempio per quelli di pianificazione territoriale - e programmi previsti dalla direttiva non esistono linee guida uniformi a livello nazionale. Del resto lo stesso testo unico che ha recepito la direttiva 42/01, è ancora in fase di revisione e per dirla tutta, non è la prima revisione che subisce.
La seconda parte del codice ambientale (cioè quella che contiene e disciplina Vas, Via e Aia) ha subito varie deroghe nella sua applicazione, è stata poi sottoposta ad una prima riscrittura che non ha portato a nessuna conclusione a causa della scadenza della delega conferita al Governo, è poi entrata in vigore e ora è di nuovo al vaglio del revisore.
Allo stesso tempo alcune regioni hanno tradotto il disposto Ue nel proprio ordinamento interno. Per esempio in Toscana il processo di valutazione strategica ambientale è stato inserito all’interno del più vasto processo della valutazione integrata disciplinata nella legge 1/05 sul governo del territorio. Ma rimane il fatto che il legislatore nazionale non ha fornito indirizzi adeguati per l’applicazione dello strumento della Vas.