[13/12/2007] Urbanistica

Cronache urbanistiche dalla Toscana

LIVORNO. Massimo Morisi, garante della Comunicazione della regione Toscana, ha avviato un giro della regione per confrontarsi sulle esperienze fatte in tema fino ad oggi. Morisi, per merito della sua esperienza di docente, riesce in una buona iniziativa di formazione: assume stimoli da esperienze diverse, in genere dei comuni, che finora avevano dato prevalentemente una connotazione burocratica al garante; tocca con mano la difficoltà dei comuni, non solo di quelli piccoli, di farsi carico di un procedimento importante, politicamente soprattutto.

Infatti come dice lo stesso Morisi il problema è rivitalizzare la partecipazione dei cittadini alla luce della evidente crisi esistente tra politica, istituzioni, cittadini. per fare questo occorre informare esaustivamente e correttamente, con strumenti innovativi e con chiarezza di esposizione che renda facile la comprensione di quanto esiste sul territorio, circa lo stato dell´ambiente, su che cosa accadrà con le trasformazioni che vengono proposte.

Morisi poi chiosa che dovrebbero essere le Province ad assicurare questa informazione; difende l´applicazione toscana del titolo quinto riformato della costituzione ed elogia in qualche modo il Pit. Tutto bene fino a qui anche se qualcuno esprime delle perplessità proprio sull´applicazione del titolo quinto della costituzione, su una sorta di contesa permanente del territorio che deriva e da quella applicazione del dettato costituzionale e dalla "fluidità" degli strumenti di pianificazione territoriale.

Allora sovviene il caso IKEA a Migliarino e più precisamente l´ultima intervista alla stampa del presidente del consorzio Etruria che è il promotore di questo progetto. Questo dichiara che delle superfici commerciali si parlerà dopo, tanto c´è la legge Bersani, che l´operazione urbanistica si farà, che la Regione accetterà il tutto. Ovviamente non si parla di costi e benefici dell´operazione, non paventa neppure la necessità di contabilizzare i possibili influssi negativi sul parco di S.Rossore Migliarino come richiamato da Moschini. Le istituzioni tacciono.

Come meravigliarsi allora se di fronte a queste cose nascono i movimenti, i comitati? se si rischia di allargare il solco esistente tra cittadini, rappresentanza politica e istituzioni che neppure accennano a ricordare che il governo del territorio è prerogativa esclusiva loro da esercitare nel contraddittorio con tutte le parti sociali?

Come dire ben venga il garante, ben venga la nuova legge regionale in materia di partecipazione, ma a fronte di una forte responsabilizzazione delle istituzioni, altrimenti si assisterà a guerre tra sordi ed al tradizionale affermarsi del più forte.

Infine una chiosa sul piano paesaggistico: lunedì 3 dicembre al convegno Anci l´arch. Gamberini aveva ammesso che il Pit era la prima parte del piano paesaggistico (una prima ammissione di non secondaria rilevanza), ora è partita una raffica di incontri tra Regione, province, comuni, per andare oltre, come dire che chi criticava allora non aveva tutti i torti. Ma quello che stona ancora è che tutto sembra avviato su di un binario frettoloso che forse è figlio della necessità di evitare l´ingorgo di pratiche edilizie ed urbanistiche a Firenze, in ottemperanza al dettato del Pit. E quindi il rischio di una palese prossima situazione critica che si riverserebbe sul territorio o con un blocco delle attività, o peggio ancora con tentativi, illegittimi ovviamente, di far da se. Speriamo però che la fretta non faccia venire meno le garanzie di partecipazione!

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