[21/03/2006] Comunicati

Martini: «Territori e cittadini al centro dei servizi pubblici»

FIRENZE. Spunti interessanti sono emersi durante la tavola rotonda che si è svolta nell’ambito dell’assemblea di Cispel Toscana. Laura Raimondo, responsabile unità di valutazione del dipartimento politiche di sviluppo e coesione del ministero dell’Economia e delle Finanze, ha parlato a lungo della necessità per i servizi pubblici locale di essere competitivi e attrattivi per il territorio: sviluppare quindi concorrenza ed efficienza, anche in mancanza di finanziamenti, visto che quei pochi che ci sono – ha ammesso la dirigente del ministero - sono indirizzati soprattutto verso l’innovazione tecnologica.

Il sindaco di Pistoia Renzo Berti ha ripreso i punti toccati dal presidente di Cispel: «Le questioni poste da De Girolamo non sono domande retoriche, hanno bisogno di risposte concrete. Scontiamo purtroppo ancora alcuni problemi, soprattutto di lentezza di governo del sistema. E’ quindi necessario allargare le gestioni per migliorare le nostre già buone performance: i servizi pubblici infatti, al contrario di quanto qualcuno vorrebbe dire, non sono sinonimo di spreco e lo hanno dimostrato in questi anni».

Alessandro Cosimi, sindaco di Livorno, ha subito espresso un apprezzamento per Cispel, definendolo «un sistema in grado di essere fattore di sviluppo, dove si integrano questione sociale e questione industriale, mantenendo sia la qualità sia i diritti». Cosimi ha fatto poi anche una proposta concreta, quella di «coinvolgere negli investimenti anche le fondazioni bancarie per perseguire un dinamismo di rapporti con il privato senza diminuire le garanzie».

Il presidente della Regione Claudio Martini si è trovato per prima cosa a rispondere alle domande pressanti che il mondo dei servizi gli sta chiedendo da tempo: «Per quanto riguarda il piano di sviluppo regionale – ha detto Martini – confermo che sarà discusso a partire dalla metà di aprile, e siccome mi sono impegnato a mantenere una “tregua elettorale” non anticipo nulla, se non il fatto che il nuovo Psr tenderà al superamento della divisione tuttora in atto tra economia e servizi pubblici: il piano di sviluppo regionale sarà la necessaria integrazione per far diventare il servizio pubblico soggetto attivo dell’economia».

Il presidente della Regione ha poi dato una lettura “geometrica” della questione relativa alla gestione dei servizi pubblici locali: «Il servizio pubblico locale va immaginato come un’ellisse – ha detto Claudio Martini – dove i due fuochi sono da una parte il cittadino e da una parte il territorio». Da questi presupposti si muoverà la nuova legge sui servizi pubblici locali, «che contiamo di riuscire a proporre – ha detto entro la fine dell’anno, magari sperando che il quadro nazionale sia diverso e in grado di armonizzarsi meglio con il modello toscano che dovrà proseguire nella strada delle aggregazioni e dell’industrializzazione dei servizi pubblici. Perché questo significa anche selezione dei gruppi dirigenti verso l’alto».

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