[11/12/2007] Comunicati

Toscana: rapporto Qualità della vita vs rapporto Ecosistema urbano

LIVORNO. Firenze è al quinto posto nella classifica che riguarda i dati ambientali, una delle otto dimensioni che vengono utilizzate per redigere la classifica finale del nono rapporto sulla qualità della vita di Italia Oggi. Era diciasettesima nel rapporto Ecosistema urbano di Legambiente, di cui tra l’altro Italia Oggi utilizza 12 dei 26 indicatori tematici, per costruire la dimensione ambiente. Quasi invertita la posizione con Livorno, che da quarta diventa diciasettesima per l’ambiente confrontando gli stessi due rapporti. Così per Siena che dal 6° passa al 14° posto. L’unica città toscana che mantiene la stessa postazione è Grosseto, non riuscendo a smuoversi dal numero 70. Mentre recupera ben 42 postazioni Massa Carrara (da 73 in ecosistema urbano a 31 nel parametro ambiente di Italia Oggi), 13 Lucca (da 31 a 18), 6 Arezzo ( da 40 a 34), 2 Prato (da 22 a 20) e ne perde 19 Pistoia (da 38 a 57) e 11 Pisa (da 12 a 23).

Certo non è del tutto corretto paragonare le due classifiche in questione, seppur i dati di fondo siano gli stessi. Non è corretto perché mentre ecosistema urbano impiega 26 indicatori tematici basati su 57 indicatori primari, Italia Oggi ne usa solo 12 ( tra i primari) per costruire l’indicatore tematico sull’ambiente. Ed alcuni di questi come ad esempio l’uso del trasporto pubblico, vengono rielaborati mettendo a confronto, in una unica classifica, piccole, medie e grandi città, che erano invece considerate in classifiche distinte nel rapporto elaborato da Legambiente e Ambiente Italia.

Questo determina il fatto che Siena sia prima in assoluto sulle 103 province (mentre lo era solo nel sottogruppo delle piccole città) e Prato 78° (quando era 31° nel sottogruppo delle medie città); mentre Firenze assume la 48esima postazione (ed era quinta nel sottogruppo delle grandi città).

Nel caso dei consumi di energia elettrica procapite, (forse per un errore) Biella che era al 70° posto passa al primo e qusto determina uno slittamento di tutte le altre province. Quindi l’elaborazione viene fatta con un diverso criterio, non sempre palese, così come non è esplicitato il modo con cui questi indicatori primari vengono “pesati” per costruire prima l’indice tematico ( che viene definito dimensione) e poi la classifica finale.

A questo va aggiunto che alcuni dei parametri utilizzati (e questo a onor del vero è un criterio che si ritrova anche in ecosistema urbano) si riferiscono all’intero territorio provinciale ( come le certificazioni ambientali) mentre la gran parte hanno come punto di osservazione il territorio comunale del capoluogo.
Difficile poi spiegare lo slittamento di postazione dallo scorso anno a quest’anno, sempre nella classifica che riguarda i dati ambientali, nello stesso rapporto sulla qualità della vita di Italia Oggi, quando gli indicatori usati (almeno da quanto si evince dai rapporti disponibili) risultano essere gli stessi (cioè sempre quelli tratti ed elaborati da ecosistema urbano).

Firenze ad esempio scala in avanti di ben quaranta postazioni in un anno (da 45 a 5) trentasei Siena ( da 50 a 14), trenta Pistoia ( da 87 a 57), 18 Lucca (da 26 a 18), 14 Arezzo ( da 48 a 34).
Al contrario Livorno ne perde 15 ( da 2 a 17) Massa Carrara 16 ( da 15 a 31), Prato 4 ( da 24 a 20) e Grosseto addirittura quaranta ( da 30 a 70).

Un dato che dovrebbe far riflettere sull’esigenza di costruire un sistema omogeneo per elaborare queste classifiche, che seppur utilissime, rischiano di fa girare la testa. Almeno a chi le legge!

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