[10/12/2007] Comunicati

Qualità della vita... e Livorno perde 32 posizioni

LIVORNO. Italia Oggi presenta per il nono anno consecutivo la sua indagine sulla qualità della vita, con il duplice obiettivo, dichiarato, da un lato di stimolare il dibattito sui percorsi da intraprendere per incrementare il benessere (non solo economico) delle comunità locali, dall’altro misurare e rendere di dominio pubblico il gap dell’azione politica e amministrativa. L’indagine coinvolge i 103 capoluoghi di provincia e vede quest’anno al primo posto Bolzano, che toglie il podio a Reggio Emilia e all’ultimo Isernia, che prende il testimone da Crotone.

E anche questa ennesima classifica dedicata alle province italiane, descrive una Italia fortemente divisa in due, con le città dove i parametri legati al benessere utilizzati da Italia Oggi, raggruppati in un giudizio che va da 1 (ottimo) a 4 (insufficiente) si ritrovano principalmente nelle città del nord e del centro. Anche se la maggior parte delle province si trova all’interno del giudizio “accettabile” ad indicare che sono poche le realtà dove si riesce a coniugare benessere economico, sociale ed ambientale.

Delle 57 province nelle prime due categorie di giudizio buona e accettabile, 43 sono del nord e 14 del centro, mentre delle 46 rimanenti in cui il giudizio sta tra scarso e insufficiente, la situazione si ribalta. Sono infatti ben 36 i capoluoghi di provincia del mezzogiorno che si ritrovano, contro le 10 province del centro nord. Fra queste anche due province toscane, Massa Carrara e Prato, rispettivamente al 60 e al 63 posto della classifica generale. Altre due province toscane, si ritrovano invece nella top ten; la prima è Siena sin dall’inizio nelle prime dieci classificate e che dopo aver fatto una scalata sino al secondo posto nel 2005, è tornata poi al terzo posto e ulteriormente scesa, quest’anno al sesto. L’altra è Firenze rientrata quest’anno al settimo posto dopo che aveva raggiunto il nono posto nel 2002, eclissandosi poi negli ultimi quattro anni.

Da un sommario esame delle 24 posizioni di testa (erano 18 lo scorso anno), troviamo 5 province del Nordovest (Biella, Cuneo, Aosta, Mantova e Sondrio) contro le 6 della passata edizione, ben 16 province del Nordest contro le 10 del 2006 (Bolzano e Trento rispettivamente prima e seconda classificata, tutte le province venete, Udine in Friuli-Venezia Giulia, più 6 province dell’Emilia Romagna, nell’ordine Bologna, Modena, Ravenna, Piacenza, Reggio Emilia e Parma ) e 3 in Italia centrale (tutte in Toscana: Siena, Firenze e Pisa).

Da cui emerge che è nelle città di medie dimensioni, oltre al fatto che sono tutte del centro nord (e anche queste non sono novità rispetto ad altre classifiche) dove si registra la maggior concentrazioni degli elementi che concorrono, secondo questa indagine, a rendere buona o almeno accettabile la qualità della vita, mentre nelle metropoli, si registrano i maggiori disagi. Tutte le grandi città infatti, ad eccezione di Torino, registrano una battuta d’arresto. La città del lingotto, oggi in lutto per il gravissimo incidente avvenuto all’acciaieria Krupp con la morte orribile di ben quattro operai, passa dal 57° posto del 2006 al 38° del 2007, Milano cede invece otto posizioni, dal 21° posto al 29°; Roma scende di sette passando al 58°, Napoli ne perde ben 17 passando dall’85° posto dello scorso anno al 102°. Tornando alle toscane, Livorno che si era aggiudicata ben il quarto posto nella classifica Ecosistema urbano di Legambiente, deve accontentarsi del 51 posto nella classifica sulla qualità della vita (era diciannovesima).

(L.V)

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