[10/12/2007] Comunicati

Qualità della vita: altro giro, altra classifica... tocca a ItaliaOggi

LIVORNO. Quando si parla di percezione soggettiva e personale, non c’è forse niente di più appropriato del valore che si dà alla qualità della vita. Per quanto intuitivamente facile da comprendere, il termine qualità della vita si presta infatti a diverse possibili definizioni, legate all’elevato livello di astrazione e complessità dell´attributo “qualitativo” riferito alla vita e dal coinvolgimento di discipline diverse negli sforzi di definirla e misurarla, nei vari ambiti della nostra società. Nonostante questo Italia Oggi ci prova da ormai nove anni, mettendo assieme otto dimensioni principali (affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi, tempo libero e tenore di vita), 16 sottodimensioni di analisi e 80 di indicatori di base per investigare i molteplici aspetti in cui si articola la qualità della vita e provare a darle un valore numerico.

L’analisi delle così definite 8 dimensioni principali, sovrapposte alla classifica generale della qualità della vita, indica che c’è una coincidenza tra il numero delle province che stanno nella scala di giudizio tra 3 e 4 per qualità della vita e quello che si registra in tenore sociale e presenza di imprese e questo farebbe pensare che il criterio direttore che guida la classifica sia più quello dei bisogni legati al benessere economico piuttosto che quelli legati ai servizi o alla qualità dell’ambiente (dove si registra una analoga coincidenza numerica).

A Grosseto ad esempio cui è andata la palma d’oro di città con il maggior numero di imprese registrate rispetto alla popolazione, si sconta altresì un magro settantesimo posto per qualità ambientale e riesce ad aggiudicarsi una postazione non troppo bassa (32°posto) nella classifica, quinta tra le toscane. Mentre non si era posizionata altrettanto bene ad esempio in Ecosistema urbano. Al contrario, Livorno che mostra buone performance ambientali, perde terreno sugli altri parametri legati più a fattori economici e si colloca in 51 postazione generale – contro la diciannovesima del 2006, quindi 32 posizioni perse non si sa bene perché - e solo settima tra le toscane.

Ma in attesa di vedere come cambiano le classifiche nelle prossime indagini, l’auspicio è che vada avanti con celerità il disegno di legge sulla contabilità ambientale, che ha già varato il traguardo del consiglio dei ministri e che andrà da gennaio in discussione al parlamento. Senza la pretesa che la qualità della vita venga contraddistinta dalle sole performance ambientali, avere almeno su quelle un sistema unico di informazione, offrirebbe l’opportunità di avere una lettura attenta dello stato ambientale del territorio urbano per passare poi dall’analisi agli interventi. Con in più la possibilità di monitorare gli effetti che questi interventi hanno prodotto, a fronte degli investimenti che hanno richiesto per la loro realizzazione. Rimanendo comunque legato fortemente ad una percezione del tutto soggettiva il fatto se rende migliore la qualità della vita, vivere di più a contatto con un ambiente salubre e in cui funzionano i servizi piuttosto che avere un tenore economico tale da permettersi sofisticati sistemi elettronici per ricrearlo in maniera virtuale. De gustibus…non est disputandum!

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