[07/12/2007] Aria

Nuovo piano emissioni quote: l´Italia taglia altri 18 milioni di tonnellate di Co2

LIVORNO. Il ministro Pecoraro Scanio ha lasciato sul suo sito personale un post per ricordare quali sono gli obiettivi della delegazione italiana a Bali, annunciando anche che oggi sarà anche pubblicato il nuovo piano nazionale di allocazione che prevede tagli alla possibilità di inquinare per 18 milioni di tonnellate. Ovvero «è passato il taglio al settore del carbone». Un provvedimento – spiega sempre il ministro dell’ambiente - di buon senso perché sono quelli che inquinano di più spendendo di meno».

Per quanto riguarda gli obietti italiani rispetto a Bali, Pecoraro li definisce «semplici ma allo stesso momento ambiziosi». «Arrivo a questo appuntamento – spiega - con la speranza che si possa raggiungere un pieno mandato negoziale, arrivando entro il 2009 ad un Kyoto plus. Questo accordo si dovrà basare su un mandato globale a responsabilità differenziata per i Paesi in via di sviluppo che devono essere beneficiari di un´operazione imponente di trasferimento di tecnologie sostenibili».

«Insomma – prosegue – i Paesi più ricchi dovranno investire in solare e fotovoltaico nei Paesi più poveri, prima aiutandoli a diventare autosufficienti dal punto di vista energetico, poi a veri e propri produttori di energia pulita da vendere agli altri Paesi. Per quel che riguarda la volontà degli Stati Uniti di aderire al dopo Kyoto, credo che dopo sette anni di amministrazione Bush non sia pensabile un cambio di rotta repentino. Ma si attendono le presidenziali 2008 affinché anche gli Usa, come e´ avvenuto a seguito del cambio della leadership politica in Australia, possano condividere obblighi e gli obiettivi di riduzione delle emissioni».

«L´Italia – aggiunge Pecoraro - si presenterà a Bali dunque con questa strategia auspicata anche in sede Onu. Il nostro Paese arriva a questo importante appuntamento avendo accelerato un po´ sui ritardi. Dalla nostra abbiamo portato a casa la riforma delle rinnovabili e contiamo entro l´anno di ricevere il via libera, dal ministero dello Sviluppo economico, l´ok sul decreto interministeriale sul solare termodinamico che si basa sul modello di incentivazione spagnolo. Inoltre abbiamo ottenuto la modifica della delibera quadro del Cipe del 2002 che prevede una stretta per quel che riguarda le emissioni nel settore dei trasporti e dell´edilizia».

Il ministro dimentica di dire che l’Italia si presenta purtroppo a questo appuntamento con emissioni generali ancora ben lontane da quelle previste dal protocollo di Kyoto che non basta – come noto – sottoscriverlo, ma andrebbe anche rispettato. In modo da avere qualche argomento in più per chiedere agli altri Paesi in via di sviluppo di fare altrettanto. Va riconosciuto tuttavia a questo governo di aver fatto di più del precedente, ma la strada è ancora lunga e senza una governace mondiale che tenga insieme energia e cambiamenti climatici, è poca cosa quello che un singolo Paese può fare.

Torna all'archivio