[06/12/2007] Energia

Ma intanto il Tar boccia il parco eolico di Sepino

LIVORNO. Il 2008 sarà anche l’anno delle Regioni chiamate a responsabilizzarsi nei confronti degli obiettivi di Kyoto e quindi sulle rinnovabili. Intanto però arriva oggi l’ennesima mazzata su un progetto per un parco eolico che era già stato autorizzato dalla Regione, in questo caso Il Molise.

Il Tar del Molise ha infatti accolto la richiesta di sospensiva dei lavori della centrale eolica (16 torri di 126 metri di altezza) che avrebbe dovuto essere istallata lungo 4 chilometri di crinali dei Monti del Sannio.

Il Tribunale amministrativo ha dato ragione ai ricorsi presentati da Italia Nostra, dalla Coldiretti del Molise e dalla Provincia di Campobasso, appoggiata anche dal ministero dei Beni culturali.
Mentre infatti il ministro Rutelli si era schierato contro il progetto che insisteva in un’area vicina agli scavi archeologici di Saepinum, la Regione Molise aveva dato il proprio via libera.

Al di là del merito della vicenda, che non conosciamo nei particolari, si tratta dell’ennesima occasione persa sul fronte delle rinnovabili, E ripetiamo, poco importa se l’occasione sia stata persa per l’imperizia nell’avallare un progetto eolico in un luogo non deputato, o se sia dovuto all’ennesima pervicace dimostrazione Nimby.

«Un insediamento devastante per i ritrovamenti archeologici di Saepinum e per il paesaggio della transumanza della valle del Tamaro percorsa dall’intatto tratturo di Pescasseroli-Candela» grida intanto con soddisfazione Italia Nostra, che ricorda anche che «il World monuments fund ha individuato fra i quattro beni culturali italiani in grave pericolo proprio il paesaggio della transumanza».

Italia Nostra chiede quindi alla Regione Molise «di farsi parte attiva nel vincolare paesisticamente la conca montana del Tammaro, oggi minacciata anche da una discarica campana che con un’attenta cura del territorio si sarebbe potuta evitare. La soluzione del problema sta nella delocalizzazione di quel sito, come da tempo sostengono tutte le Associazioni ambientaliste e di tutela molisane».
Affinché il 2008 sia davvero l’anno delle Regioni e delle rinnovabili è quindi necessario che le regioni abbiano gli strumenti per decidere in modo corretto senza il rischio poi di dover ricominciare daccapo l’iter autorizzativo.

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