[06/12/2007] Comunicati

Green Jobs, come aumentano le industrie verdi

LIVORNO. Il nuovo studio “Green Jobs: Can the Transition to Environmental Sustainability Spur New Kinds and Higher Levels of Employment?”, pubblicato dall’Unep in collaborazione con l´Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) e la Confederazione sindacale internazionale (Ituc), rivela che la sfida del cambiamento climatico presenta anche delle opportunità per nuove industrie e nuovi lavori.

Secondo il direttore dll’Unep Achim Steiner (Nella foto) «Milioni di nuovi posti di lavoro fanno parte delle opportunità della lotta contro il cambiamento climatico. La nuova ricerca rivela che questi lavori non sono solamente per le classi medie “gli impiegati verdi”, ma anche per i lavoratori dei settori delle costruzioni, della forestazione sostenibile e dell´agricoltura, ma anche per l’ingegneria e i trasporti. Verso un’economia mondiale che salvaguardi le nostre risorse naturali e produca meno gas serra, ma che ristabilisca ugualmente i valori ambientali».

Il rapporto finale sarà pubblicato all’inizio del 2008, ma alcuni dati sui lavori verdi sono già disponibili: negli Usa, l’industria ambientale ha prodotto più di 5,3 milioni di posti di lavoro nel 2005, 10 volte il numero di impiegati nell’industria farmaceutica statunitense; i programmi per le energie rinnovabili in Germania e Spagna in dieci anni hanno creato molte centinaia di migliaia di posti di lavoro, a Delhi, in India, è in corso l’introduzione di nuovi autobus a gas naturale, con la creazione di 18.000 nuovi impieghi, il programma etanolo del Brasile ha prodotto milioni di posti di lavoro e il biodisel sta fornendo maggiori entrate a centinaia di migliaia di famiglie di agricoltori; entro il 2020, la Germania avrà più impiegati nel settore delle tecnologie ambientali che in tutta l’industria automobilistica; in Europa, un aumento del 20% dell’efficienza energetica creerebbe circa un milione di posti di lavoro e lo stesso accadrebbe nei Paesi emergenti e in quelli in via di sviluppo; la Cina è il leader mondiale del solare termico, con guadagni intorno ai 2,5 miliardi nel 2005, più di mille industrie cinesi del settore impiegano oltre 150 mila persone e, vista la crescita della domanda mondiale, il post di lavoro dovrebbero aumentare ancora.

«La transizione é incoraggiata dall’attuale accordo di Kyoto sul clima con i suoi meccanismi di sviluppo sulle emissioni di carbonio e l’anticipazione di più profonde e più decisive riduzioni di emissioni post 2012 – spiega Steiner – Un altro fattore é l’evoluzione delle relazioni tra I protettori dell’ambiente, I sindacati dei lavoratori e I dirigenti d´industria, sospettosi che la regolamentazione ambientale sia cattiva per le imprese e per il lavoro, che spingono verso una cooperazione fondata sul mutuo interesse. Le nuove industrie per indirizzare il cambiamento climatico saranno alla testa del settore "cleantech"».

Un nuovo rapporto sulla finanza sostenibile dell’Unep prevede che gli investimenti nelle energie rinnovabili raggiungeranno i 100 miliardi di dollari, il 18% dei nuovi investimenti energetici. Secondo l’economista americano Roger Bezdek con politiche e investimenti nella ricerca e lo sviluppo delle energie rinnovabili le industri che lavorano nell’efficienza energetica potrebbero creare 40 milioni di posti di lavoro negli Usa entro il 2030.

«Senza un sistema forte e decisivo di riduzione delle emissioni, le fondamenta che stiamo gettando oggi potrebbero essere senza conseguenze domani – dice Steiner - Dobbiamo cambiare le sovvenzioni, le strutture fiscali ed I metodi di compatibilità che permettono la “esternalizzazione” dei gravi impatti ambientali per fare i modo che siano presi in conto nel costo d’impresa sul pianeta».

L’Unep collabora con l´Organizzazione internazionale del lavoro per l’iniziativa "Green Jobs", che chiede uno sforzo concertato di governi, lavoratori e sindacati per promuovere impieghi ambientalmente sostenibili, così come uno sviluppo mondiale che si opponga al cambiamento climatico. Peter Poschen, specialista dell’Ilo per lo sviluppo sostenibile, ha detto che «Adattarsi ai cambiamenti climatici ed attenuarli necessiterà di una transizione verso un nuovo modo di produzione, di consumo e di lavoro. Ci sono grandi opportunità per creare posti di lavoro grazie a politiche energetiche e di industrializzazione che permettono di ridurre l’impronta ambientale. Questi impieghi possono fornire un lavoro decente e delle entrate che contribuiranno ad una crescita economica sostenibile e ad una riduzione della povertà. Sono al centro della linea positiva che deve essere stabilita tra il cambiamento climatico e lo sviluppo. Nello stesso modo, i principali investimenti per adattarsi al cambiamento climatico potranno fornire nuovi e migliori impieghi per le persone vulnerabili che ne hanno più bisogno».

Per Lucien Royer, direttore per la salute, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile dell’Ituc «L´approccio di "Green Jobs" di fronte ai cambiamenti climatici incarna elementi positivi per la cooperazione tripartita tra governi, lavoratori e sindacati per sostenerne la politica e l’azione. Inoltre, crea una base per sviluppare “Just Transition” i programmi per I lavoratori che saranno spostati a causa del cambiamento e per rinforzare l´impegno dei lavoratori insieme ai sindacati per aiutare a raggiungere gli obiettivi climatici nei luoghi di lavoro».

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