[04/12/2007] Acqua

Gli scienziati chiedono all’Ue di cambiare la direttiva acqua

BRUXELLES. Per i ricercatori tedeschi del Zentrum für umweltforschung helmholtz (Ufz), «l´impiego di pesticidi in un numero sempre maggiore di colture energetiche avrà un impatto negativo sui fiumi. Al fine di evitare tali conseguenze, è necessario adattare la direttiva quadro dell´Unione europea in materia di acque affinché tenga conto di questi sviluppi».

Gli scienziati tedeschi pensano anche che non sia sufficiente l’elenco di priorità della direttiva europea 41 per le sostanze nocive da controllare nei fiumi europei, lo ritengono parzialmente superato perché affronta solo una parte dell´inquinamento causato da sostanze chimiche. «Oltretutto, molte di queste sostanze sono state sostituite da altri agenti – spiega a Cordis il dottor Werner Brack dell´Ufz, coordinatore del progetto Modelkey, finanziato dall´Ue, che studia le principali sostanze chimiche in tre modelli di fiumi europei - L´insetticida Ddt, per esempio, è presente nell´elenco nonostante sia stato vietato nella maggior parte dei paesi occidentali industrializzati sin dagli anni ´70 e non venga quindi più utilizzato. Dal nostro punto di vista, sarebbe meglio che questo elenco non riportasse solo campioni prioritari, ma anche effetti prioritari. Questo ci consentirebbe di controllare sostanze citotossiche, ad azione ormonale e mutageniche, senza conoscerne già i dettagli. Tale modifica renderebbe più semplice individuare nuove sostanze pericolose con effetti nocivi, nonché incanalare le risorse dove sono realmente necessarie. Le autorità dovrebbero essere in grado di reagire in modo molto più flessibile».

Ma l´inquinamento chimico non è il solo a determinare le condizioni degli ecosistemi fluviali: anche i cambiamenti strutturali, l´insufficienza di ossigeno quale risultato dell´uso eccessivo di fertilizzanti e le specie animali e vegetali importate involontariamente contribuiscono in qualche modo. L´Unione europea ha finanziato il progetto Riskbase per cercare di migliorare la valutazione dei rischi dei cambiamenti provocati dall´uomo ai sistemi di acqua, sedimenti e suolo a livello di bacini fluviali. Tra questi ci sono gli impianti per l’energia idroelettrica con un effetto significativo sull´ecosistema fluviale: «Tali impianti inibiscono, tra l´altro, la crescita di piante acquatiche in alcune aree, che a loro volta priveranno la popolazione ittica di alcuni dei fondali in cui si nutrono e si riproducono».

Anche se la direttiva quadro sulle risorse idriche ha un approccio olistico e cerca di tenere conto di tutti questi elementi, secondo Michaela Hein dell´Ufz c’è «bisogno di ulteriore ricerca al fine di sviluppare concetti tesi a valutare e prevedere gli effetti combinati di tutti questi fattori. Esistono migliori criteri di valutazione disponibili in molti campi che aspettano solo di essere integrati nei documenti di orientamento della direttiva».

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