[04/12/2007] Acqua

Rischio idraulico, passi avanti per i lavori al bacino dell´Era

PISA. La provincia di Pisa è al lavoro per la riduzione del rischio idraulico. Sotto i riflettori il bacino dell’Era. Sono infatti in fase di aggiudicazione i lavori per la cassa di espansione in località “La Bianca”, nel comune di Peccioli. Un’opera che fa parte del sistema di casse d’espansione lungo il fiume Era elaborato dal Servizio difesa del suolo della provincia di Pisa, nell’ambito del piano per la salvaguardia del territorio dalle esondazioni (con tempi di ritorno duecentennali).

Molto soddisfatto l’assessore all’ambiente Valter Picchi che approfitta dell’occasione per fare il punto su un altro importante opera «L’imminente costruzione della cassa in località “La Bianca” segna il progressivo avanzamento dei progetti. In questi giorni- prosegue Picchi - un’altra partita ha visto un passaggio importante: la definizione del documento preliminare alla progettazione relativa all’adeguamento idraulico e alla navigabilità del canale Scolmatore. Un’opera riconosciuta strategica dalla regione e dagli enti locali nell’ambito dell’accordo di piattaforma logistica costiera e un’opera determinante per mettere in sicurezza la città di Pisa dalle piene più rovinose dell’Arno, oltre che per favorire i flussi commerciali attraverso la darsena».

Tornando all’Era l’amministrazione provinciale informa sullo stato dei lavori e sui relativi impegni economici. Il piano è suddiviso in 3 scenari, per complessive 9 casse d’espansione sull’Era e 2 sul torrente Roglio. Il primo scenario prevede 6 casse sull’Era e incide per l’80% sul progetto totale. A Selvatelle l’opera è già stata realizzata, per un importo di 415mila euro circa (fondi statali). Riguardo alla cassa “La Bianca”, è stata approvata la progettazione esecutiva e sono in corso le procedure di affidamento dei lavori. L’intervento è finanziato al 70% dalla provincia (943mila euro) e al 30% dalla Regione Toscana e troverà attuazione presumibilmente dal marzo 2008. Per le opere previste a Peccioli e Terricciola è in corso la conferenza dei servizi; l’opera risulta già finanziata per 2,5 milioni di euro (metà provincia e metà Regione). Un altro intervento, sempre nell’ambito del primo scenario, è per la cassa denominata E4 (comuni di Peccioli e Lajatico), finanziato con fondi Cipe e provinciali (3,550 milioni complessivi): terminata la progettazione definitiva, sono in corso le procedure di approvazione. Per questi due ultimi interventi l’affidamento dei lavori è previsto entro il 2008.

«Speriamo anche di ricevere quanto prima dallo Stato nuove buone notizie sulle casse d’espansione lungo l’Arno - continua l’assessore all’ambiente - per le quali deve essere riattivata la massima attenzione (e conseguenti risorse). Questa è anche l’occasione per ribadire un impegno verso la nostra comunità - conclude Picchi - la messa in sicurezza dei territori è un fronte sul quale il lavoro non deve mai esaurirsi. E una delle priorità per i prossimi anni».

La provincia di Pisa fa sapere che per tutte le casse a monte di Pontedera e Ponsacco sono state concluse sia la copertura economica che le progettazioni. Ora resta da garantire il finanziamento per la quinta e sesta cassa, denominate (E1 + E2). L’importo dei lavori è di 5,150 milioni di euro (progettazione preliminare approvata). La provincia ha chiesto alla regione la disponibilità a cofinanziare le opere almeno per il 50%; l’altro 50% sono disposti a coprirlo la stessa provincia ed i comuni di Pontedera e Ponsacco.

Le casse di espansione, aree di laminazione controllata delle piene, sono oggi divenute spesso il male minore. Sono opere che determinano comunque un impatto ambientale sul territorio ma, effettuato l’indispensabile rapporto costi benefici sociali, ambientali ed economici, possono risultare necessarie proprio per la maniera errata di gestione degli ecosistemi fluviali e dei territori connessi che è stata effettuata in passato ed ancora oggi: corsi d’acqua irrigiditi, costretti in spazi ristretti senza la possibilità di divagare nelle loro aree di pertinenza. Nello specifico il fiume Era ha ancora una forte valenza ambientale e ci sono margini per intervenire migliorando anche la qualità dell’ecosistema. Le casse di espansione, pur mantenendo la loro funzione di riduzione del rischio idraulico, possono rappresentare l’occasione, da non perdere, per ricreare quelle aree umide in passato presenti lungo i corsi d’acqua e che oggi sono sempre più rare.

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